Scarichi di liquami nel fiume, riesplode la polemica tra CAP e Amici dell’Olona

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LEGNANO – Riesplode la polemica sullo scarico di liquami nell’Olona. Dopo l’inquinamento del fiume avvenuto venerdì 13 dicembre nel tratto che attraversa il territorio di Parabiago (nella foto), Cap Holding, la società che gestisce il depuratore di Canegrate, ha precisato che non c’è stato alcun malfunzionamento dell’impianto, ma che è scattata la procedura «ordinaria» in caso di incremento delle precipitazioni, ovvero l’entrata in funzione dello sfioratore, cioè una chiusa per lo smaltimento delle acque in eccesso. Quel giorno sulla zona ha nevicato per alcune ore: pertanto alle ore 14.00 è entrato in funzione lo sfioratore, che a detta della società ha svolto «la sua consueta attività» prevista «in presenza di ingenti piogge».

I gestori del depuratore di Canegrate: «Nessun malfunzionamento»

A Cap Holding replica oggi, domenica 15, l’associazione Amici dell’Olona, piccata per non aver ricevuto risposta ma aver letto la replica della società dai giornali. Una dichiarazione giudicata «inaccettabile», a cominciare dal fatto che, per gli ambientalisti, «non vi è stata alcuna “bomba d’acqua”: le precipitazioni sono consistite in una semplice spolverata di neve equivalente a una pioggerella. Non a caso è entrato in funzione solo lo sfioratore di Canegrate e non gli altri, numerosi sfioratori del bacino del fiume». Troverebbe così l’ipotesi che a monte dello sversamento di liquami non trattati nel fiume vi sarebbe stato «un malfunzionamento dello sfioratore dovuto a un’occlusione a valle, oppure uno scarico abnorme per un’errata manovra nell’impianto del depuratore».

Gli ambientalisti: «Pronti a denunciarli. E i sindaci alzino la voce»

L’associazione presieduta da Franco Brumana sottolinea poi come «lo sfioratore dovrebbe essere dotato di un sistema di allarme, che segnala l’anomalo innalzamento del livello della fognatura per consentire un intervento urgente che prevenga o blocchi il travaso diretto della fognatura. Negli altri casi da noi segnalati, i titolari degli sfioratori sono subito intervenuti e ci hanno chiarito l’accaduto. Così aveva fatto anche CAP per il travaso anomalo avvenuto nei pressi del castello di Legnano. Ora però CAP Holding ha mutato atteggiamento e forse si disinteressa del fiume». Gli Amici dell’Olona annunciano che «in mancanza di adeguati chiarimenti» sporgeranno denuncia penale e invitano i sindaci dei comuni interessati dall’inquinamento a prendere posizione «senza farsi abbindolare da CAP». Si ripropone così il braccio di ferro già visto in occasione degli sversamenti nel fiume avvenuti in settembre a causa dei lavori di adeguamento del depuratore di Canegrate.

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