VARESE – Per il centro vaccinale che aprirà alla Schiranna «non si tratterà di fare i cento metri, ma una maratona. Il tempo di permanenza sarà di almeno sei mesi: state tranquilli che avrete molto da fare». Oggi, domenica 28 marzo, il sindaco Davide Galimberti si è così rivolto ai volontari nell’incontro in cui sono state fornite le prime indicazioni operative: in campo c’era anche “Ghe Sem! Varese”, associazione che in breve tempo ha raccolto il sostegno di quasi duecento giovani.
Un lavoro di squadra
Il comitato “Ghe Sem! Varese” è nato dieci giorni fa, fondato dagli studenti universitari Michelangelo Moffa, Matteo Capriolo e Giacomo Fisco che, facendo girare sui social la locandina del progetto, sono riusciti a radunare fino a centottanta volontari.
Le due tende allestite alla Schiranna – ha fatto sapere Gianluca Gardelli, dirigente comunale della Protezione civile – conterranno dieci punti vaccinali, con un’affluenza prevista tra duemila e tremila persone al giorno: «Arriveranno spaesate, alla ricerca del luogo dove presentarsi in un momento delicato, di tensione emotiva. Dovrete dare loro supporto, facendole sentire guidate e protette in ciò che devono fare, accompagnandole e indirizzandole sia all’ingresso che all’uscita». Gli orari saranno, salvo ulteriori estensioni, dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20 e per ciascuno le attività si svolgeranno «all’interno di un gruppo ben organizzato, con compiti precisi e un referente per risolvere i problemi: sarà un lavoro di squadra».
Il centro vaccinale sarà intitolato a Giuseppe Zamberletti
Il centro vaccinale sarà intitolato a Giuseppe Zamberletti, fondatore della Protezione civile: «Alle loro uniformi – ha osservato Galimberti – e a quelle di alpini, Croce Rossa, carabinieri, polizia e associazioni sportive come i Gorillas si uniscono quelle di “Ghe Sem! Varese”, iniziativa nata dal basso e dal cuore. Vedere che i principi alla base del suo sogno resistono, generando altri stimoli positivi, lo renderebbe felice». Come ha spiegato l’assessore Francesca Strazzi, all’inizio le attività vedranno in prima linea alpini e Protezione civile, per poi includere gradualmente gli altri volontari: «Al momento è in programma la somministrazione di mille vaccini ma, quando sarà a pieno regime, quello della Schiranna diventerà un centro nevralgico per il ritorno alla normalità».
«Regione Lombardia non ci ha ancora dato indicazioni»
Ai giovani, che saranno impegnati in due o tre turni di sei ore alla giornata, il Comune ha deciso di rilasciare un attestato con cui – ha annunciato Galimberti – «verrà riconosciuto simbolicamente il vostro impegno. Ma, come ulteriore elemento di valutazione della vostra persona, avrà un valore importante per il vostro futuro e il vostro lavoro». Alberto Barcaro, consigliere provinciale delegato della Protezione civile ha lodato il contributo offerto dai ragazzi di “Ghe Sem! Varese”: «Nel territorio sono stati posizionati quattro centri vaccinali di grande portata, non si potevamo contare solo sui nostri volontari. Con Regione Lombardia, che ufficialmente non ci ha ancora dato indicazioni, avevamo infatti sollevato questa criticità: “Da soli non ce la potremo mai fare”. Ora, inserendovi nel sistema con compiti specifici, troveremo la modalità per convivere con la vostra opera. Dobbiamo lavorare tutti insieme, l’obiettivo che abbiamo non ha colore: si parte il 3 aprile».
“Ghe sem Varese”: giovani volontari in campo al centro vaccinale della Schiranna
