SESTO CALENDE – I criteri per aggiudicarsi il servizio: filiera corta, coltivazione biologica e agricoltura. Ma anche la questione «più spinosa», quello di un sistema di segnalazioni che «non funziona». Il gruppo d’opposizione Sesto 2030 torna sulla questione mensa scolastica a Sesto Calende. Un tema che è stato – ancora una volta – affrontato anche nell’ultimo consiglio comunale, lo scorso 3 marzo. E che ora torna argomento di osservazioni.
I criteri del bando
In aprile è previsto un nuovo bando per affidare il servizio di refezione scolastica. che dovrà poi partire a settembre. Nella prima Commissione Mensa di ieri 15 marzo, «abbiamo tentato di stimolare», riporta la capogruppo di Sesto 2030, Alessandra Malini. L’obiettivo è «pensare con attenzione ai criteri del bando per l’aggiudicazione della gara, in modo da assicurarsi la maggior qualità possibile del servizio». Da qui, la proposta di «assegnare dei punteggi a certe caratteristiche», che si traduce nella richiesta, per esempio, di «dare maggior peso all’utilizzo di alimenti di filiera corta, di coltivazione biologica e agricoltura sociale o del mercato equo e solidale». Oltre alla «riduzione dei tempi di trasporto dal centro cottura e agli strumenti utilizzati per tenere calde le pietanze fino al servizio». Sono tutti strumenti tecnici in mano agli uffici, ricorda l’esponente del gruppo. Ma che «la giunta e gli assessori possono stimolare dando un indirizzo». L’auspicio è che «si effettuino riflessioni più profonde, prima di procedere in concreto con l’inizio delle procedure di gara».
Le segnalazioni
Non meno importante il sistema di segnalazioni. «Abbiamo inviato una lettera ai commissari, tramite l’amministrazione, per sollevare la questione che abbiamo rilevato come la più spinosa: le segnalazioni e la mancanza di chiarezza nelle procedure per comunicarle e trattarle», spiega Malini. Inoltre, come sottolineato anche nell’ultimo consiglio comunale, «abbiamo anche maturato una certa preoccupazione per il fatto che, giacché non sono più presenti gli insegnanti durante il pasto, ci sembra che i controlli in loco – che sono i più importanti – non abbiamo più dei chiari riferimenti».