Moschea di Sesto, Lega: «Ogni quartiere è a rischio». Le opposizioni: «Ora serietà»

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SESTO CALENDE – La richiesta dell’Associazione Islamica Ticinese di vedere indicata nel Pgt un’area per il loro culto sta arrivando a conclusione. Come previsto dalla legge, sarà un Commissario, il Prefetto di Varese, a indicare l’area, entro il termine di 60 giorni. «L’idea di insediare nel cuore della nostra piccola comunità, probabilmente la moschea più grande della Lombardia, è un tremendo errore», tuona il capogruppo di maggioranza, l’ex sindaco Marco Colombo (Lega). Replicano le opposizioni di Sesto 2030 e Insieme per Sesto: «Chi ha amministrato in questi 15 anni ha mentito e ha fallito. Ma piuttosto che ammetterlo, alza il tiro». 

La piccola Kabul 

Di seguito il comunicato diramato da Marco Colombo:

Eh niente, non si può abbassare la guardia neanche il primo dell’anno. Poteva iniziare sicuramente meglio, senza questa notizia ma siamo Sestesi, gente di lago, abituata a remare e anche questa volta remeremo contro questa prepotenza.
La nostra battaglia non è certo contro il popolo mussulmano bensí contro la miope e ottusa sinistra sestese, che da sempre vorrebbe trasformare Sesto in una piccola Kabul. Loro sí stanno festeggiando.  Ci hanno già dato prova che amano godere delle disgrazie altrui ma questa volta c’è di mezzo Sesto.
La nostra Sesto, che ormai da anni ha ritrovato (con tanto lavoro) un nuovo volto dopo quello lasciato da loro, con la moschea abusiva ed il degrado senza regole.
L’idea di insediare nel cuore della nostra piccola comunità, probabilmente la moschea più grande della Lombardia, è un tremendo errore.
L’integrazione del Popolo Mussulmano e’ una priorità.
Per questo dobbiamo continuare a promuoverla quotidianamente nelle scuole, nelle piazze, nelle nostre case, nelle nostre aziende. Questa è l’integrazione reale e concreta che vogliono i sestesi e forse anche i mussulmani. Adesso arriverà il prefetto che d’imperio stabilirà in quale area insediare la moschea. Le aree “candidate” sono tante e potenzialmente ogni quartiere è a rischio. Adesso non dobbiamo arrenderci! 
Vorrei rivedere lo spirito sestese dei nostri nonni quando la ferrovia a boicottato il traffico fluviale e da costruttori di barche ci siamo inventati abili costruttori di aerei, vorrei rivedere lo spirito della ricostruzione del ponte e della nostra Sesto dopo le ferite della guerra. 
Ecco cari Sestesi io oggi rimonto in barca e inizio a remare. 
Non posso assistere inerme a questa ingiustizia, da solo sicuramente farò pochissimo ma se siamo in tanti, forse facciamo cambiare idea alla Comunità Islamica Ticinese che nella vicina Castelletto ha un luogo dove pregare. Chi vuole imbarcarsi con me e’ il benvenuto. Ricordatevi però che la rivincita più importante ce la prenderemo tutti insieme il 9 giugno in cabina elettorale. Quando, ancora una volta, i nemici di Sesto usciranno sconfitti dalle urne. Vi voglio bene sestesi, di qualunque genere, etnia e religione siate.

L’atto di fallimento 

Immediata la nota di replica firmata da Insieme per Sesto e Sesto2030:

Una vicenda costata almeno 150.000 euro al bilancio del Comune, al quale mancano i soldi per riparare le strade, sostituire uno scuolabus vecchio di 25 anni, curare il centro sportivo, tenere pulita la città. Una vicenda che si conclude con un fallimento, con le parole di Marco Colombo, che riteniamo non all’altezza del ruolo istituzionale che ricopre, non riescono a nascondere.
Parole con cui il capogruppo continua a mentire ai cittadini sapendo di mentire, con cui prova ancora a dividere, a minacciare chi non la pensa come lui.La nomina del Commissario da parte del Giudice, con una multa di 1.500 euro al Comune è la prova che chi ha amministrato in questi 15 anni ha FALLITO. Ha mentito e ha fallito, ma, piuttosto che ammetterlo, alza il tiro.
L’atto di fallimento è stata la seduta del consiglio comunale, convocata per eseguire una sentenza definitiva, nella quale la maggioranza ha votato contro una delibera della propria giunta, presentata dal Sindaco Buzzi come la migliore delle soluzioni.
Ora il Prefetto potrà far sua la delibera già proposta dalla giunta, che indicava un’area periferica, vicino alla zona artigianale della Quadra, oppure potrà seguire la richiesta di Marco Colombo di trovare un’area “vicino alle nostre case, vicino ai nostri oratori, vicino al centro del paese.” Una richiesta che riteniamo menzognera e che gioca cinicamente con la paura che lui stesso diffonde.
Ormai la vicenda non è più di competenza del Consiglio Comunale, a causa del voto della maggioranza. Noi seguiremo gli sviluppi come abbiamo sempre fatto, sapendo che la legge va rispettata e che ai cittadini non bisogna mentire.
Siamo consapevoli che l’individuazione dell’area non metterà la parola fine alla vicenda e che l’Amministrazione e la comunità sestese, in tutte le sue componenti, avranno la responsabilità di gestire i passaggi suggestivi nella maniera più saggia, nel nome della convivenza pacifica che è un bene oggi quanto mai prezioso in ogni parte del mondo.

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