Esselunga, causa contro il Comune di Sesto per la tassa rifiuti

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SESTO CALENDE – L’Esselunga di Sesto Calende trascina il Comune in Commissione Tributaria Provinciale di Varese. Ad accendere la questione, le modalità di pagamento della Tari che il supermercato dovrebbe versare non solo per la superficie di vendita, ma anche per i due piani di parcheggio coperto che si sviluppano sotto l’edificio. Infatti, secondo l’ente locale, non ci sarebbero differenze di tariffa tra l’area dedicata alla vendita dei prodotti e quelle destinate alla sosta delle auto, esclusa quella esterna. Opposta la posizione di Esselunga, che ora ha deciso di prendere provvedimenti.

L’antefatto

Un passo indietro: il Comune di Sesto, lo scorso ottobre, «ha emesso a carico di Esselunga Spa un avviso di accertamento avente ad oggetto l’insufficiente versamento della Tari per l’anno 2016», si legge nella delibera di giunta. La reazione del supermercato non si è fatta attendere e «ha proposto ricorso avverso al provvedimento alla Commissione Tributaria Provinciale di Varese, contestando la modalità di conteggio della tassa dovuta e, in particolare, l’applicazione della tariffa al metro quadro prevista per la categoria “supermercati” anche alla superficie dei parcheggi, di cui è dotato il negozio Esselunga di Sesto Calende». Dal canto suo, l’ente locale guidato dal sindaco Giovani Buzzi ha risposto costituendosi in giudizio, «per difendere le ragioni del Comune». In gioco, infatti, ci sono migliaia di euro. Contemplando anche i due piani interrati di parcheggio, di fatto per Esselunga la Tari triplica.

La presa di posizione

A riassumere le posizioni del Comune, l’assessore al Bilancio, Roberta Colombo. «Fino al 2014 era in vigore la Tarsu», ricorda. «Che, per i contribuenti diversi dalle abitazioni, calcolava la tassa dovuta suddividendo la superficie a seconda dell’utilizzo». Ad esempio, «un insediamento produttivo era suddiviso tra capannone di produzione, magazzino, ufficio, mensa. E ogni tipologia di utilizzo aveva una diversa tariffa al metro quadrato». La situazione, dice, è cambiata quando nel 2015 c’è stato il passaggio da Tarsu a Tari: «La regola è che ogni contribuente è inserito, con tutte le sue superfici, in un’unica categoria in base all’attività prevalente». E in questo caso specifico «Esselunga è inserito nella categoria supermercati per l’intera superficie, compresi i parcheggi coperti (poiché quelli scoperti sono esclusi dalla tassazione), con la tariffa al metro quadro del supermercato». Di contro, «Esselunga sostiene che la superficie dei parcheggi coperti non può essere equiparata, in termini di produzione di rifiuti, a quella del supermercato vero e proprio. E quindi chiede una riduzione della tassa». Mentre per il Comune «la presenza di un ampio parcheggio aumenta la produttività potenziale di rifiuti del supermercato, perché attrae un maggior numero di clienti che più agevolmente possono acquistare grandi quantitativi di merci».

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