BUSTO ARSIZIO – La campagna elettorale si chiude con un clamoroso scontro tra sindaci. Da Busto Arsizio, dove in piazza San Giovanni c’è stata la manifestazione di chiusura di Fratelli d’Italia, il sindaco Emanuele Antonelli attacca pesantemente il suo pari ruolo di Legnano Lorenzo Radice: «Io non sono un neofascista e non sono un fascista. E lui non deve permettersi di dire certe cose. Si deve solo vergognare». Antonelli faceva riferimento alla controversa lettera che il sindaco della città del Palio ha inviato i suoi cittadini invitandoli a fermare i neofascisti votando il candidato del centrosinistra Emanuele Fiano contro la rappresentante di Fratelli d’Italia Isabella Rauti.
L’intervento
«Sono scandalizzato da quello che si è permesso di dire il sindaco Lorenzo Radice – ha affermato il sindaco di Busto, da oltre un anno iscritto a Fratelli d’Italia – io sono Emanuele Antonelli, faccio il sindaco, sono presidente della Provincia, non sono un neofascista, non sono un fascista. E lui non deve permettersi minimamente di rivolgere a tutti noi questi termini. Lui deve vergognarsi. È come se io dicessi, “non votate il Pd, sono tutti brigatisti”, io non mi sarei mai permesso di fare una cosa del genere». Anche perché, sottolinea Antonelli, «nel nostro partito, come in tutti, magari si vede qualche gesto sopra le righe, ma mai violenza o odio».
E Ninetto difende la Fiamma
Antonelli aveva preso il microfono nel corso della manifestazione che Fratelli d’Italia ha organizzato questa sera venerdì 23 settembre in Piazza San Giovanni a Busto con tutti i candidati della provincia di Varese per la chiusura della campagna elettorale. Prima del sindaco era intervenuto lo storico parlamentare bustocco del Movimento Sociale Italiano Ninetto Pellegatta in difesa della “fiamma tricolore” nel simbolo di FdI: «È nel nostro cuore e nella nostra mente. I vari Letta, Calenda, Renzi hanno tentato di farla togliere dal nostro simbolo, ma non ci riusciranno mai. E non ci riusciranno perché è la nostra fede».