Slitta l’arrivo di Eva Air. I danni economici del Coronavirus per Malpensa

Eva Air Coronavirus Malpensa

MALPENSA – Per frenare la diffusione del Coronavirus da ieri 31 gennaio sono sospesi tutti i voli tra Malpensa e la Cina, compresa Hong Kong e Taiwan. Ciò significa che slitta a data da destinarsi il primo nuovo collegamento intercontinentale del 2020, il Tapei-Milano di Eva Air. Per l’aeroporto varesino – che sullo sviluppo del mercato orientale aveva pianificato l’espansione dei prossimi anni – è soltanto la prima di una serie di ripercussioni evidenti causate dall’emergenza sanitaria cinese.

Rimandata Eva Air

Annunciato addirittura un anno fa, il nuovo collegamento passeggeri Malpensa – Taipei doveva aprire il prossimo 18 febbraio con 4 frequenze settimanali. Eva Air da mesi aveva avviato una massiccia campagna promozionale in Italia e già dallo scorso 15 luglio aveva messo in vendita i biglietti. Ora è tutto bloccato, almeno fino al prossimo 28 aprile. “Su richiesta delle Autorità sanitarie italiane” l’Enac ha diramato il Notam che vieta per tre mesi i voli tra l’Italia, la Cina, Hong Kong e l’isola di Taiwan.

Ripercussioni economiche a Malpensa

Lo slittamento dell’arrivo di Eva Air si aggiunge allo stop imposto per i voli già esistenti, ovvero i due collegamenti diretti di Air China (Shangai e Pechino), il volo di Cathay Pacific per Hong Kong e quello di Neos su Nanchino. Quanto può pesare a livello economico il blocco sanitario? Difficile stabilirlo con precisione, ma di certo moltissimo. La domanda verso la Cina è enorme: sono infatti più di 700.000 le persone che partono per la Cina da Milano (il 72% delle quali con voli indiretti, cioè con scalo intermedio di connessione). Un danno anche per l’intero Sistema Paese se si considera che – come annunciato lo scorso novembre al China Visitors Summit ospitato allo Sheraton di Malpensa – in Italia nel 2018 ci sono stati circa 2,1 milioni di cinesi. Nella direzione opposta Shanghai è la prima destinazione scelta in Asia per numero di passeggeri da Milano (circa 230.000 su base annua) e la terza in assoluto, fra quelle di lungo raggio, da Milano.

Respira il cargo

Con un aggiornamento diramato in aggiornamento, Enac ha corretto il tiro e ha  specificato che il blocco non riguarda il cargo. Da domani 2 febbraio dunque i voli merci da e per la Cina, Hong Kong, Taiwan e Macao potranno tornare a volare. Una boccata d’ossigeno per un settore che – considerati i volumi degli scambi commerciali tra l’Italia e l’Oriente – avrebbe rischiato la paralisi.

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