Solbiate, rissa in Comune dopo lo spoglio elettorale: ora indagano i carabinieri

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Il municipio di Solbiate

SOLBIATE OLONA – E’ stata una lite furibonda, forse una rissa, quella avvenuta in Comune tra l’ex sindaco Melis, uscito sconfitto dalle sfida elettorale e un paio di parenti, molto stretti, di candidate nella lista di Più Solbiate. L’episodio, che risale al giorno dello spoglio elettorale, ovvero al 27 maggio scorso, è emerso solo nella tarda serata di ieri, martedì 2 luglio. E, secondo alcune indiscrezione, pare che i carabinieri, in seguito a un esposto, stiano ora indagando e cercando di fare chiarezza su quanto realmente accaduto. Anzi, qualche ben informato sostiene che alcuni testimoni del duro faccia a faccia siano già stati sentiti, proprio in questi giorni, dagli uomini dell’arma. Ma facciamo un passo indietro.

La campagna elettorale solbiatese è stata molto tesa. Tirata. Al punto che spesso i toni si sono alzati. Del resto la posta in palio era alta per entrambi i contendenti. Da un lato il sindaco uscente Luigi Melis, non più candidato sindaco, ma in lista, perché al secondo mandato, a caccia di una riconferma con la Voce solbiatese, guidata da Samantha Caprioli, dall’altra Roberto Saporiti, a capo della grande coalizione di Più Solbiate, che aveva l’obiettivo di chiudere un capitolo lungo dieci anni e firmato da un primo cittadino con il quale più che dialogo ci sono sempre stati scontri. Sta di fatto che lunedì 27 maggio, a urne, c’è chi dice non ancora chiuse e chi sostiene il contrario, ma comunque con il risultato ormai acquisito, le tossine accumulate non sono state smaltite. Ed è bastato pochissimo per far accendere la miccia.

Secondo alcune ricostruzioni il campo dello scontro è stato il palazzo del municipio, dove nel tardo pomeriggio del giorno dello spoglio si trovava quello che forse, era ancora, per poco tempo, il sindaco, ovvero Luigi Melis. E pare che ad un certo punto in Comune siano entrati due uomini. Si dice fossero i mariti di due candidate risultate elette con Più Solbiate, i quali avrebbero chiesto a Melis il motivo della sua presenza nonostante ormai non fosse più sindaco. C’è anche chi sostiene che i due cittadini abbiano impedito allo stesso Melis di entrare in quello che per dieci anni è stato il suo ufficio. Insomma il clima, fin dall’inizio teso, è diventato incandescente. Sono volate parole. Forse c’è stato anche contatto fisico. E una frase rivolta a Melis da un’altra persona presente e che sarebbe suonata così: “Tanto quello non conta più nulla”.

Insomma ricostruire quanto avvenuto esattamente non sarà certo facile. Anche perché i quesiti ai quali dare risposta non sono pochi. E tra questi bisogna capire se l’episodio è avvenuto a urne ancora aperte o chiuse, se Melis, magari anche di pochi minuti, era già decaduto come sindaco per via della proclamazione del nuovo primo cittadino e soprattutto se è vero che l’ex sindaco voleva davvero entrare nel suo ufficio e perché. Ma bisogna anche capire a quale titolo i due uomini si sono presentati in municipio e se davvero hanno impedito a Melis di accedere all’ufficio. Di certo però qualcosa sopra le righe è accaduto nel pomeriggio del 27 maggio. E non è stato certo uno scambio di cortesie e parole dolci. Tanto che qualcuno, allarmato che la situazione delicata potesse ulteriormente degenerare, pare abbia chiamato un rappresentante ufficiale della lista vincitrice. Il quale è piombato sul posto e ha cercato di placare gli animi. Intervento riuscito a metà. Nel senso che il confronto a muso duro è terminato, ma, essendoci un esposto, la questione non è certo finita lì.

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