Somma al Centro si spacca: Pandolfi volta le spalle a Locurcio e sceglie Bellaria

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Maria Teresa Pandolfi e Gerardo Locurcio

SOMMA LOMBARDO – Lo scontro in Somma al Centro ha raggiunto il punto di svolta. Il presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio – fondatore della lista civica – ha presentato lunedì, 9 ottobre, la lettera in cui chiede al sindaco Stefano Bellaria di ritirare le deleghe all’assessore Edoardo Piantanida Chiesa, unico esponete centrista in giunta che da tempo non riconosce più la leadership di Locurcio. Una missiva che però non è sottoscritta da Maria Teresa Pandolfi. L’altro rappresentante di Sac in aula ha infatti deciso di eliminare la propria firma e di dare fiducia alla maggioranza. E ridurre al minimo l’impatto della rottura, ormai inevitabile, nel centrosinistra.

Pandolfi dalla parte del sindaco

In realtà, la lettera con cui Locurcio chiede la testa di Piantanida Chiesa era stata firmata anche da Pandolfi. Ma in questi mesi d’attesa e tentennamenti – in cui è rimasta nel cassetto ad aspettare il momento giusto per presentarla al sindaco – qualcosa è cambiato. Al punto che il secondo esponente di Somma al Centro ha deciso di percorrere una strada differente, schierandosi con Bellaria e offrendo alla maggioranza la possibilità di mantenere un certo equilibrio. Almeno fino alla fine del mandato di governo nel 2026.
In numeri il centrosinistra potrà continuare a contare sul sostegno di Pandolfi. Una boccata d’aria per la coalizione Bellaria, con la certezza poter continuare a governare senza troppi affanni. Infatti, se avesse deciso di seguire Locurcio, il rapporto tra maggioranza e opposizione sarebbe passato da 11 a 6 a 9 a 8, ovvero con un consiglio comunale in sostanziale pareggio e il voto del sindaco ogni volta decisivo. Invece, in questo modo (10 a 7) la rottura in maggioranza appare decisamente più dolce.

Lo strappo più dolce

Anche perché, arrivati a questo punto, è solo questione di tempo prima che lo strappo si compia. I termini della questione avrebbero uno scadenzario ben preciso: il sindaco ha una settimana di tempo per rispondere a Locurcio, superato il termine la lettera verrà anche protocollata. Ma la replica è quasi scontata: la fiducia dimostrata a Piantanida Chiesa dal primo cittadino non è mai stata messa in discussione e l’allontanamento dell’assessore dalla giunta è, di fatto, un’opzione da escludere. Cosa vuol dire? Salvo clamorosi dietrofront – che in ogni caso avrebbero pesanti strascichi sul mantenimento di un clima di fiducia e serenità all’interno della coalizione – le opzioni sono due: Sac si staccherà dalla maggioranza, o come appoggio esterno o addirittura passando in opposizione.
Dall’altra parte, è improbabile che Locurcio lasci il suo ruolo. Anzi, anche se dovesse passare fra i banchi della minoranza, sarebbe in ogni caso legittimato a continuare a dirigere i lavori dell’aula, facendo leva sull’unica arma di cui dispone: senza i numeri per far traballare Bellaria, gli resta soltanto l’ostruzionismo. E il prestigio di una carica cui non sembra proprio voler rinunciare.

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