Nuova Rsa a Somma, ancora tutto fermo. Manca l’accordo fra Girasole e azienda

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SOMMA LOMBARDO – Manca il punto di svolta, quello che dovrebbe dare ufficialmente il via all’iter per la realizzazione della nuova casa di riposo “Il Girasole” a Somma Lombardo. Si tratta della firma del contratto preliminare tra la fondazione e l’operatore che gestirà la struttura, che «oggi ancora non c’è», le parole dell’assessore Francesco Calò (Urbanistica). «Ma crediamo che possa arrivare a breve». Una volta sottoscritto il documento, toccherà alla voltura degli accreditamenti e quindi alla presentazione di tutti gli atti che porteranno alla modifica del Piano attuativo.

Opposizioni in cerca di risposte

Aggiornamento che è stato illustrato il 24 luglio, durante il consiglio comunale convocato su richiesta di un quinto dei consiglieri eletti (come concesso dal regolamento). Nello specifico dai consiglieri d’opposizione Manuela Scidurlo (Fratelli d’Italia), Alberto Nervo (SommaSì) e Marco Giusti e Mariangela Aguzzi Casagrande (Lega). Una seduta straordinaria, sotto diversi punti di vista. Anche quello degli imprevisti, visto che il forte maltempo ha causato un blackout anche in Sala del Camino. Costringendo l’assise a iniziare la seduta al buio, con il solo supporto dei cellulari, fino al ritorno dell’elettricità.

A che punto siamo?

I tempi per la realizzazione della casa di riposo, è evidente, si stanno allungando. Sono passati mesi dalla firma del protocollo d’intesa fra il Comune e “Il Girasole”, documento che blindava le intenzioni delle parti. Era un primo passo in vista della sottoscrizione del contratto preliminare, il punto di svolta per avviare l’iter. Che però ora si è bloccato. Al punto che le opposizioni sommesi hanno voluto presentare un’interrogazione per chiedere novità al Comune e capire cosa abbia impedito al progetto di proseguire senza intoppi. «In questo momento, la fondazione e Emmaus (l’operatore che gestirà la struttura, ndr) stanno dialogando e crediamo che la firma arriverà a breve. Passaggio che porterà all’acquisizione dell’area (l’ex Lanificio, ndr)», ha spiegato Calò. «Poi ci sarà il tema della voltura degli accreditamenti: sono del Girasole e passeranno a Emmaus, mentre il Comune continuerà a garantire che le interlocuzioni e lo svolgimento dell’opera procedano rapidamente». Quindi ci sarà «la presentazione degli atti per la modifica del Piano attuativo. Alcune operazioni, quelle che riguardano le parti che non sono sotto il vincolo dei Beni culturali, potrebbero essere anticipate».

Le scadenze

Secondo le transazioni avvenute con l’ospedale, i due piani del Bellini – dove oggi si trova la casa di riposo – dovevano essere liberati entro giugno 2024 per far spazio all’ospedale di comunità. Una «data di scadenza» impossibile ora da rispettare. Tanto che era prevista anche la richiesta di una proroga. Ma l’unica conseguenza in vista del mancato rispetto dei limiti sarà «il pagamento dell’affitto attuale con alcune maggiorazioni. Niente di più».

Emmaus e Comune

«Invece – aggiunge Calò, a margine della seduta – Emmaus ha interagito con gli uffici del Comune, presentando una buona parte di documentazione progettuale. E insieme si è lavorato con la Soprintendenza». Non solo: «È però evidente che la sottoscrizione del preliminare sia il “la” per far partire il progetto: senza la firma tra Emmaus e fondazione Girasole non si possono perfezionare gli altri contratti. Come la vendita del terreno, ad esempio». E conclude: «In questi mesi, come amministrazione, abbiamo messo a disposizione gli spazi per permettere ai due attori di dialogare tra di loro».

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