Nuovo Girasole a Somma, la casa di riposo sorgerà nell’area dell’ex Lanificio

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SOMMA LOMBARDO – La nuova casa di riposo del Girasole sarà all’ex Lanificio di Somma Lombardo. La Fondazione presieduta da Claudio Montagnoli ha già inviato in Comune la comunicazione in cui è stato individuato dal consiglio d’amministrazione l’operatore (Emmaus Spa) che gestirà la Rsa da 120 posti. Di contro, l’amministrazione del sindaco Stefano Bellaria ha già pronta una missiva in cui garantisce la disponibilità a collaborare per portare a termine l’iter in termini brevi. Ora manca solo la firma del contratto.

Tutti d’accordo

Al momento dell’apertura delle buste erano tre le offerte che erano state presentate. E ricadevano su tre differenti zone della città: l’area di Maddalena sui terreni di via Brugheretta (ipotesi che risaliva a ben 13 anni fa), il parcheggio della ditta Panicucci in via Bozza dei Salici e, appunto, l’ex Lanificio. Proposta, questa, che mette tutti d’accordo. La giunta Bellaria, infatti, ha sempre spinto per realizzare la casa di riposo in centro, «per consentire la socialità e coinvolgere gli ospiti nella vita cittadina», ricorda il sindaco. Ma anche in una logica di rigenerazione urbana, «che porti a recuperare le aree industriali dismesse: possibilità già presentata con la variante parziale al Pgt per ridurre sempre di più il consumo di suolo».

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L’area ex Lanificio

Oltre dieci anni fa l’area dell’ex Lanificio è stata demolita con l’obiettivo di realizzare un intervento residenziale, mai andato in porto per la congiuntura del mercato nonostante avesse già ottenuto il via libera dal consiglio comunale di allora. Gli unici edifici rimasti in piedi sono quelli della portineria, che ora torneranno utili anche nel progetto della Rsa presentato dall’operatore per ospitare uffici e laboratori. La nuova costruzione dedicata alla casa di riposo vera e propria, invece, nascerà lungo l’asse di via Sfondrati, lasciando un’ampia area a giardino in grado di offrire agli ospiti la suggestiva vista sul Castello Visconti di San Vito.
Da una prima ipotesi progettuale, il Nuovo Girasole non dovrebbe occupare l’intera area demolita. Infatti, la previsione è di lasciare uno spazio libero nella parte sud dedicato alla residenza, ovviamente con un piano di intervento di minore entità rispetto alle previsioni iniziali.

Gli ultimi passaggi

Ora mancano solo gli ultimi passaggi prima dell’ufficialità. «Ho parlato coi consulenti della Liuc, che dovranno trovarsi col nostro staff per redigere la bozza di contratto da sottoporre i primi di settembre», spiega Montagnoli. «Pensiamo di mettere a posto i dettagli per metà settembre e quindi chiudere alla fine del mese, con la firma». Si aggiunge la possibilità di un incontro con Asst, «per parlare dei tempi di lavoro e confermare che sta andando tutto per il verso giusto». Questo in vista delle scadenze: i due piani dell’ospedale Bellini, dove si trova oggi la Rsa, dovranno essere liberati entro il 2024 per fare spazio all’ospedale di comunità. «Sono molto contento – conclude Montagnoli – se ne parla da anni e ora siamo al punto in cui prenderà forma la struttura».
Dal Comune viene garantita «massima collaborazione per velocizzare l’iter di un progetto importante per la città», dice Bellaria. «Anche in linea con il voto unanime del consiglio comunale. Siamo pronti e quando al Fondazione lo riterrà opportuno incontreremo l’operatore».

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