Somma, salta l’accordo per il Girasole all’ex Lanificio. «Ci hanno preso in giro»

Da sinistra: Stefano Bellaria, Alessandra Apolloni e Claudio Montagnoli

SOMMA LOMBARDO – Nuova casa di riposo “Il Girasole”: tutto da rifare. Salta l’accordo per la realizzazione della rsa all’ex Lanificio di Somma Lombardo. A renderlo noto è il presidente della Fondazione, Claudio Montagnoli, ripercorrendo passo passo le trattative degli ultimi due anni con Emmaus, l’operatore che avrebbe dovuto gestire la struttura. Ora si pensa a una nuova alternativa. E rispunta l’ipotesi B, quella prevista a Maddalena.

Salta l’accordo

I dettagli sono stati presentati dal presidente della Fondazione Girasole al consiglio comunale aperto convocato ieri, 4 marzo, per fare il punto sul piano. «Hanno rinunciato», ha detto. «Due anni di sofferenza, siamo stati presi in giro. Probabilmente erano solo interessati agli accrediti, da portare altrove nell’ambito di Asst Valle Olona». Ma ora quale scenario si presenta per la casa di riposo? «Abbiamo mostrato un’apertura al secondo arrivato alla manifestazione d’interesse». È l’azienda “Le residenze”, che aveva proposto l’area di Maddalena per costruire il nuovo Girasole. Si tratta di una vecchia ipotesi che risale a circa quindici anni fa, indicata dal centrodestra allora in maggioranza. Nel 2021, poi, il centrosinistra con una variante al piano regolatore decise di allargare le destinazioni d’uso a nuove zone. Successivamente, con un voto in aula, l’attuale amministrazione diede al Girasole una precisa indicazione, esprimendosi in modo esplicito contro la costruzione della nuova Rsa nella frazione sommese.
Ma anche ora che rispunta l’idea Maddalena, non è certo che possa essere una soluzione percorribile. Ad oggi l’azienda ha infatti risposto che «farà le sue valutazioni, visto che nel frattempo ha spostato il proprio mercato verso l’Alto Milanese», ha ricordato Montagnoli. In alternativa, «se qualcun altro dovesse venire avanti si deciderà cosa fare: l’importante è che sia credibile, in modo che non si ripresenti quanto accaduto ora».

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Punto a capo

L’amministrazione comunale, in ogni caso, non si pone veti. Fermo restando che la linea da seguire, come indicato dal sindaco Stefano Bellaria, è quella assunta nella delibera del 2022: «Ci auspichiamo che la nuova struttura possa sorgere in un’area dismessa del centro abitato». Con un doppio obiettivo: «Garantire il massimo livello di integrazione tra la casa di riposo e la comunità, ma anche per osservare le direttive di rigenerazione urbana e di riduzione del consumo di suolo».
Solo intenzioni? Forse no. È la svolta che si legge tra le pieghe delle dichiarazioni sibilline del consigliere di maggioranza Claudio Brovelli (Sinistra per Somma): «Sappiamo che c’è in corso un’interlocuzione tra i proprietari di un’area che ha già comunicato di essersi attivata per trovare un nuovo gestore. E che la trattativa per un’intesa – che comporta un recupero – è in fase avanzata». Di più: «Credo si debba evitare di prendere una decisione affrettata che non prenda in giusta considerazione le già annunciate disponibilità alternative di altri soggetti». Parole inequivocabili, a dimostrazione che il centrosinistra non vuole accettare l’ipotesi Maddalena. E che fanno pensare, inoltre, che la questione dell’ex Lanificio non sia del tutto chiusa, oggetto di nuovi confronti con player differenti da chi ha «preso in giro» Montagnoli per due anni.

Anni persi

Nel dibattito consigliare non sono mancate le critiche delle opposizioni. Così Manuela Scidurlo (FdI): «Si era parlato di istituire un tavolo con tutti gli interessati. Penso che sia l’inizio per poter seguire l’iter, insieme al Cda e all’amministrazione comunale». Più piccato Gerardo Locurcio (Somma al Centro): «Meno male che non c’è più Emmaus, sarebbe stata una lotta terribile nel momento in cui si sarebbe mostrata incapace di progettare e costruire». Fino a passare al tema delle tempistiche: pressing di Locurcio sulle scadenze imposte da Asst Valle Olona per liberare le sale al Bellini che oggi ospitano il Girasole (per fare spazio all’ospedale di comunità): «La casa di riposo è in una situazione molto delicata, per la scadenza del 31 dicembre 2024. Come fare? Forse non basteranno tre anni a costruire. E cominciare ora ci preoccupa. Spero che si trovi una soluzione quanto prima».

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