Sulla Fondazione Palio un voto contro la legalità e l’efficienza

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LEGNANO – Il sindaco Radice ha dichiarato la sua contrarietà agli emendamenti da noi proposti e la sua maggioranza, come al solito, ha ubbidito. Questi emendamenti erano finalizzati a ricercare un punto di mediazione per pervenire a un voto unanime sulla Fondazione del Palio.

Prendendo atto della volontà unanime del mondo delle Contrade di privatizzare il Palio per affidarlo a una fondazione del terzo settore totalmente autonoma dal Comune, avrei accantonato le mie obiezioni, espresse in precedenza, sulla soluzione proposta, che ritenevo rozza, approssimativa e fonte di complicazioni.

Ho quindi proposto di almeno integrare la delibera con due emendamenti, che potevano essere facilmente accolti perché rispettavano i desideri del mondo del Palio e non avrebbero contrastato la fretta, che pure non ritenevo logica, di affidare già la prossima manifestazione alla nuova fondazione. Pensavo che le mie preoccupazioni sulla fase transitoria dell’avvio della nuova gestione rispondessero al buon senso e pertanto chiedevo di impegnare il sindaco a una rapida analisi di tutti i problemi organizzativi, che inevitabilmente si sarebbero manifestati nel periodo transitorio della estromissione del Comune dal Palio, al fine di proporre preventivamente le misure più opportune o comunque di rassicurare affermando, dopo una attenta disamina, l’inesistenza di qualsiasi difficoltà.

Il secondo emendamento rispondeva all’esigenza di evitare l’atto illegittimo di approvare una delibera in palese e totale contrasto con il regolamento. La soluzione proposta dalla segretaria di commettere un illecito in contrasto con la norma per poi cambiare il regolamento comunale in un secondo momento risultava indecente e contraria ai più elementari princìpi giuridici. Avrebbe inoltre esposto la delibera a un possibile ricorso al Tar, che avrebbe comportato la certezza di una sospensiva della delibera nel giro di poche settimane.

Per questa ragione ho chiesto di prevedere che la delibera non avrebbe avuto efficacia ed esecuzione sino all’abolizione o alla modifica del regolamento. Ciò non avrebbe comportato perdite di tempo perché si sarebbe potuto attuare nel breve periodo normalmente necessario per la predisposizione da parte del notaio dell’atto costitutivo della fondazione.

Non era immaginabile che il sindaco e chi con lui era stato protagonista della proposta della fondazione privilegiassero una tutela esasperata della propria immagine agli interessi del Palio e della città. Non era sopportabile per loro l’idea di riconoscere che quanto avevano elaborato non fosse perfetto. Non hanno inoltre resistito alla tentazione di esibire il loro potere.

Ritenendo che il disprezzo per la legalità, dimostrato già in altre occasioni da questa giunta, non possa essere tollerato e meritasse un segno evidente e simbolico di protesta, non ho partecipato alla votazione.

Franco Brumana

Capogruppo Movimento dei Cittadini

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