Tensioni in maggioranza, a Busto torna la voglia di rimpasto. Ma il sindaco frena

BUSTO ARSIZIO – In maggioranza le tensioni si moltiplicano, tra sedute di commissione che saltano e chat che ribollono, e torna a farsi largo lo “spettro” del rimpasto di giunta. Invocato, sotto traccia, da Fratelli d’Italia, che preme per rafforzare la propria presenza nell’esecutivo. Anche se il sindaco Emanuele Antonelli, storicamente allergico ai riti della politica tradizionale, preferirebbe lasciare tutto così com’è, almeno fino alle elezioni europee. Riuscirà a resistere al pressing?

Tensioni (non più) sopite

Non ci sono solo i fuochi d’artificio di Max Rogora ad agitare la maggioranza di centrodestra a Busto Arsizio. O meglio, sono la manifestazione esteriore di una serie di insofferenze e di incomprensioni più o meno sopite che attraversano i gruppi e che a volte mettono in contrapposizione consiglieri e assessori. La soluzione delle riunioni settimanali del centrodestra, per una maggiore collegialità nelle decisioni, non sembra aver sortito l’effetto di allentare le tensioni. Tutt’altro.

“Fratelli” che premono

E così torna ad aleggiare l’ipotesi-rimpasto. Anche perché corre voce che, durante la cena a Sacconago per i 90 anni di Ninetto Pellegatta, i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia abbiano approfittato della presenza del presidente provinciale del partito Andrea Pellicini per avvicinarlo e chiedergli, in separata sede, di accelerare la pratica del rimpasto di giunta. L’idea sarebbe quella di fare pressing sul sindaco. Ma Antonelli, si sa, non è mai stato particolarmente convinto di procedere ad una rivisitazione della sua squadra di governo: fosse per lui, si potrebbe andare avanti fino a fine mandato senza scossoni. Infatti solo pochi mesi fa, alla vigilia di Natale, aveva pubblicamente elogiato i suoi assessori, a dimostrazione che il rimpasto non è esercizio nelle sue corde di professionista prestato alla politica.

busto antonelli fratelli d'italia
Il sindaco Emanuele Antonelli

Equilibri da sistemare

Ma la politica, è inevitabile, è fatta di equilibri. E quelli all’interno della maggioranza di centrodestra sono cambiati ormai da un anno e mezzo, con il gruppo di Fratelli d’Italia che ha superato numericamente quello della Lega, pur rimanendo rappresentato in Giunta da un solo assessore (più il sindaco) contro i tre del Carroccio (oltre ad esprimere due amministratori delle partecipate contro uno della Lega). Insomma, dal rimpasto di giunta non si può scappare. Ma il momento giusto, secondo i rumors di Palazzo, sarebbe stato fissato dopo le europee, tornata elettorale che coinciderà anche con il superamento della boa di metà mandato.

Le aspettative di FdI

Ma le ultime tensioni – ormai palesi e non più relegate solo alle chat di maggioranza – avrebbero dato fiato alla tentazione di anticipare i tempi. Fratelli d’Italia con il rimpasto si aspetta di rafforzare la sua pattuglia di assessori passando da una a due caselle in giunta: in pole position ci sono i consiglieri Luca Folegani e Claudia Cozzi, con l’ex amministratore unico di Agesp Energia Francesco Attolini pronto ad entrare come primo dei non eletti, e con un punto di domanda sulla riconferma dell’attuale assessore Daniela Cerana. La palla che i “Fratelli” vorrebbero cogliere al balzo per il rimpasto ora è tutta nelle mani del sindaco Antonelli, che pure è di Fratelli d’Italia ed è anche il sindaco più rappresentativo del partito di Giorgia Meloni in Lombardia.

Alleati in ordine sparso

Negli altri partiti come la prenderanno? Forza Italia, a meno di nuovi ingressi nel gruppo consiliare, non potrà avanzare pretese di posti, ma non fa mistero di pretendere – questo sì – un maggior coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte di un esecutivo in cui non ha assessori. La Lega, in attesa di sciogliere il nodo della rielezione o meno in Europa di Isabella Tovaglieri, non potrà far altro che difendere le proprie posizioni, anche se il “gioco della sedia” tra i tre assessori rischia di creare crepe all’interno della sezione. E non è un mistero che l’ala “reguzzoniana” non disdegnerebbe un tagliando per ridare slancio all’azione amministrativa, e blindare i posti prima di un eventuale rimescolamento dopo le europee.

Le porte girevoli degli “antonelliani”

E nella Lista Antonelli, che rimane il gruppo più numeroso in maggioranza, ci sono almeno un paio di assessori finiti sulla graticola – negli ultimi giorni soprattutto Salvatore Loschiavo (nella foto), tra le norme sulla pipì dei cani e le piste ciclabili “indigeste” ai partiti, come in via Redipuglia – ma anche diversi pretendenti all’interno del gruppo consiliare, pronti ad una promozione in giunta. A partire da Matteo Sabba (che, oltre ad essere storicamente legato al sindaco Antonelli, è anche il rappresentante in città di Lombardia Ideale), ma non solo.

La “resistenza” del sindaco

Il momento però forse non è propizio, perché la primavera a Busto Arsizio sarà caratterizzata da una fase cruciale per l’amministrazione Antonelli 2, ovvero l’avvio di tutti i cantieri del PNRR. Ed è anche su questo tasto che batterà il sindaco per frenare la voglia di rimpasto. Ma a questo punto la domanda è se Antonelli riuscirà a resistere al pressing dei suoi, e non solo, fino a giugno inoltrato.

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