Tour de France, poker di vittorie allo sprint per Jasper Philipsen

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Lo sprint di metà Tour de France premia, manco a dirlo, Jasper Philipsen: il dominatore dell’Alpecin Deceuninck vince l’11^ tappa da Clermont-Ferrand a Moulins. E lo fa pure senza l’aiuto finale di Mathieu Van der Poel, che non sta benissimo ed è stato risparmiato da incombenze. Completano il podio Dylan Groenewegen (Jayco AlUla) e Phil Bauhaus (Bahrain Victorious). Settimo per i colori italiani Luca Mozzato (Arkea Samsic).

LA CRONACA

Partenza ricca di acclamazioni: l’enfant du pays Remi Cavagna, il “miglior uomo squadra della settimana” Wout Van Aert (premio speciale novità di questa 110^ Grande Boucle), il compleanno di Valentin Madouas che oggi compie 27 anni, fino a Tony Gallopin all’ultimo anno di carriera con un Giulio Ciccone scatenato al microfono. Dopodiché, 182 chilometri dal classico copione di giornata per velocisti.

Allo start ufficiale schizza via Andrey Amador (EF) e lo raggiungono ben presto Daniel Oss (Total Energies) e Matis Louvel (Arkea Samsic). I tre battistrada viaggiano a meno di 2 minuti di vantaggio su un gruppone tirato naturalmente da Soudal QuickStep e Alpecin Deceuninck: superano insieme i muri di Saint Agoulin e di Echassieres e il traguardo volante di Lapeyrouse, dove alle loro spalle Jasper Philipsen anticipa di centimetri Coquard e batte un altro colpo a consolidamento della maglia verde. A proposito, ricordiamo le altre tre maglie distintive: in giallo Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) inseguito a 17 secondi nella generale dal “bianco” Tadej Pogacar (UAE) mentre Neilson Powless (EF) si gode i pois degli scalatori.

Tornando alla corsa, nella seconda metà di gara il trio supera il muro della Croix Blanche con appena mezzo minuto di margine: un bagnomaria che al km 130 (-50 all’arrivo) induce Louvel e Amador ad attendere il gruppo e lasciare Oss pedalare da solo in testa verso il premio di combattivo del giorno. L’esperto e tenace gregarione trentino approfitta di un momento di forte vento per incrementare lo spazio tra sé e i 168 avversari, si fa in solitaria il muretto di Gipcy e viene ripreso solo ai -13. Il fedelissimo di Peter Sagan si è fatto circa 165 km in fuga di cui 35 solitari.

Sotto un cielo umido, ma senza pioggia, i treni dei velocisti prendono a 60 km/h il ponte sul fiume Allier dei -2km e a far esplodere l’azione ai -150 metri è Groenewegen: Philipsen gli battezza perfettamente la ruota e lo scavalca di oltre due bici, potendo esibire il segno 4 con le dita della mano destra. Quattro, ossia le vittorie per il “fu Jasper Disaster” in questa Grande Boucle.

Questo era il primo arrivo a Moulins nella storia del Tour. Alla terza tappa della Parigi-Nizza 2019, invece, qui fu Sam Bennett a dominare la volata. E questa era l’unica frazione per velocisti della seconda settimana, domani prosegue il tragitto verso est con un profilo mosso per attaccanti: si andrà da Roanne a Belleville-en-Beaujolais. Jonas Vingegaard partirà ancora in maglia gialla. Alle sue spalle lo sloveno Pogacar.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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