Ricerca su energia da scarti dell’acqua, Gruppo CAP fra vincitori bando da 8 mln

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LEGNANO – Ammonta a 8 milioni di euro il budget stanziato per un progetto di ricerca e simbiosi industriale della durata di 30 mesi e sostenuto da Regione Lombardia. Nel progetto sono coinvolti una università e 5 partner industriali fra cui il Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che avrà un ruolo strategico nella ricerca applicata a trasformare gli scarti dell’acqua in energia. È infatti questa la missione di CE4WE (Circular Economy for Water and Energy), fra i 33 progetti vincitori del bando “Call Hub Ricerca e innovazione” sostenuto e finanziato da Regione Lombardia, selezionati fra 78.

Russo: «Innovazione possibile con simbiosi fra pubblico, privato e atenei»

Presentato da Gruppo CAP insieme ad altri player strategici nel settore dell’energia e dell’idrico (A2A Ciclo Idrico ed ENI), con la partecipazione di Neorurale Hub di Giussago (laboratorio naturale per lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili) e MOGU (azienda specializzata in trasformazioni di materiali di scarto), CE4WE ha come capofila l’Università degli Studi di Pavia con un team di oltre 100 cento fra ricercatori ed esperti e intende sviluppare soluzioni innovative su aspetti chiave della gestione del ciclo idrico e sulla valorizzazione dei materiali di scarto per produrre energia pulita. «L’innovazione del settore idrico – osserva Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP – non si identifica con l’azione del singolo, ma passa attraverso le esperienze di networking e simbiosi fra realtà pubbliche e private, centri di ricerca e atenei. In questo contesto si inserisce il nostro contributo che avrà un peso fondamentale, visto l’impegno con cui da anni affrontiamo il tema dell’economia circolare, chiave di lettura dello sviluppo del territorio della Città metropolitana, e la soluzione a problemi importanti come lo smaltimento dei fanghi di depurazione».

Fra obiettivi, ridurre dell’87% i fanghi prodotti dai depuratori entro il 2033

Il progetto CE4WE, finanziato dalla Regione con circa 3,3 milioni di euro, si inserisce dunque in quella strategia a lungo termine che CAP ha descritto nel suo piano di Sostenibilità, in cui l’azienda pubblica entro il 2033 si pone l’obiettivo di recuperare dalle attività produttive la maggior quantità possibile di energia e materia, per arrivare a ridurre entro lo stesso termine l’impatto di CO2 del 40% e il volume dei fanghi (gli scarti prodotti dalla depurazione dell’acqua) dell’87%. Il contributo di CAP sarà determinante nello studiare, fra l’altro, l’impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e lo sviluppo di tecnologie per il biorisanamento dei fanghi di depurazione mediante funghi e microorganismi. Al centro delle attività di ricerca anche i processi di purificazione della frazione oleosa separata negli impianti di depurazione e della sua valorizzazione per la produzione di biodiesel.

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