Trent’anni di Liuc, l’università che “vale” 123 milioni, cinque volte il suo fatturato

CASTELLANZA – L’università Cattaneo riflette sui suoi primi trent’anni e si mette al centro di una ricerca sull’impatto economico sul territorio regionale. Ne esce – dato 2021 – un “valore” complessivo di 123 milioni di euro, ben 5,3 volte il “fatturato” (valore della produzione) di 23,1 milioni di euro. Per il 57% (70 milioni di euro) a beneficiarne è il territorio entro 5 chilometri dall’ateneo. E il segmento che produce l’effetto moltiplicatore più alto (8,3) è quello della ricerca: con una spesa di 421mila euro si genera un impatto economico di 3,5 milioni.

«Una grande università»

«Un detto molto diffuso nelle università americane dice “Se vuoi costruire una grande città, crea una grande università e aspetta 200 anni“». Ha iniziato così il suo intervento, il Rettore della Liuc Federico Visconti. «Trent’anni sono pochi e non mi permetto di parlare del territorio, non solo di Castellanza, ma anche di Busto Arsizio e Legnano, però c’è un collegamento tra il modo di essere presenti sul territorio e il modo di generare valore». E la Liuc ha deciso di verificarlo e misurarlo, con uno studio sull’impatto economico dell’ateneo. Inedito in Italia.

Il Rettore: «Basta Dad»

Ma al di là dei numeri, Visconti una sua idea se l’è fatta: «Se penso alla strada che abbiamo fatto credo che siamo stati abbastanza bravi». E guarda già alle sfide del futuro, a partire da quella di settembre, quando «o si torna al 2019 o ci si iscrive altrove». Lo dice in modo un po’ drastico, il Rettore, per far capire che vuole accantonare l’epoca delle lezioni a distanza: «Abbiamo bisogno di riportare gli studenti in presenza». «Non so cosa succederà, ma so che non si crea una grande università da soli – la chiosa del Rettore Visconti – con un grande gruppo di accademici e un grande coinvolgimento del CdA, solo grazie ad un lavoro comune ha preso forma una strada di crescita».

La ricerca

Una crescita testimoniata dallo studio realizzato dalla “squadra” del Centro di ricerca sullo sviluppo dei territori guidato dal professor Massimiliano Serati, sulla base della metodologia utilizzata dalla società London Economics. «Una valutazione dell’impatto economico della LIUC sia a livello locale che a livello regionale» la descrive sinteticamente il ricercatore Andrea Venegoni, che con il suo percorso è un emblema dell’investimento in capitale umano su cui sta puntando l’università Cattaneo, e che ha condotto l’indagine insieme a Fausto Pacicco, Nicolò Comerio e Alessandra Centinaio.

I numeri

Basandosi sui dati del 2021, la fotografia che ne esce è quella di un ateneo che ha 2824 studenti, di cui il 43% fuori sede, e 837 laureati, di cui il 74% in economia. E ancora, 55 docenti di ruolo, 1022 stage attivati all’anno in un network di 8000 imprese, 1,7 milioni di euro investiti in ricerca su un totale di 23,1 milioni di valore della produzione. L’impatto regionale complessivo (diretto, indiretto e catalitico, che è il valore creato per i laureati) arriva a toccare i 123 milioni di euro, di cui 3,5 milioni per la ricerca (moltiplicatore 8,3), 9,1 milioni per la “terza missione” (moltiplicatore 3,3), 60,2 milioni per la didattica (moltiplicatore 3,3) e 50,3 milioni la struttura (moltiplicatore 2,6). Analizzando ad esempio la voce della didattica, emerge un impatto diretto di 18,1 milioni dalle rette, indiretto di 20,8 milioni da libri, vitto e alloggio e di 4,2 milioni dai docenti e “catalitico” di 17,1 milioni dalle retribuzioni dei laureati dopo cinque anni.

Il raffronto

Ma il dato che più colpisce è che un’analoga ricerca (meno sofisticata) sull’impatto economico dell’università effettuata da Serati nel 2015 aveva quantificato l’impatto in 87 milioni. Significa che in questi sei anni il “valore generato” dalla LIUC è cresciuto del 41%, mentre nello stesso periodo il numero di studenti iscritti è aumentato del 33%. Vuol dire, spiega il direttore del CRST, che c’è stato «un aumento della produttività dell’Università in termini di capacità di generare valore per il territorio».

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