«Troppe vacanze a scuola? Riapriamo le colonie». L’idea della preside del Tosi di Busto

BUSTO ARSIZIO – «Vacanze troppo lunghe a scuola? Riapriamo le colonie». La proposta di Amanda Ferrario, preside dell’Ite Tosi di Busto Arsizio, che getta il sasso in un dibattito nazionale da una città che, tra pochissime in Italia, ha scelto di non dismettere dal proprio patrimonio le due colonie di Alassio e Aprica. «Le nostre scuole non sono adatte per restare aperte d’estate – sottolinea la dirigente scolastica bustocca – e allora riapriamo le colonie marine, montane ed elioterapiche di città. Ne abbiamo tantissime in tutto il Paese».

Il problema

Amanda Ferrario, già consulente di due ministri dell’istruzione (il varesino Marco Bussetti e la “grillina” Lucia Azzolina), non è nuova ad inserirsi nelle discussioni che si sviluppano a livello nazionale sul futuro della scuola italiana. Stavolta il tema è «la polemica da bar sui tempi troppo lunghi delle pause scolastiche», che torna in auge puntualmente ad ogni rientro dalle ferie. Un problema che la preside Ferrario imputa a «genitori stressati che non sanno dove parcheggiare i figlioletti ormai ingestibili durante l’estate». E si domanda: «Ma parliamo davvero dei ragazzi quando diciamo che le scuole devono stare aperte d’estate? Pensiamo che nelle nostre aule roventi, spesso fatiscenti, senza strutture ricreative, senza piscine, campi gioco, spazi di ristoro, attrezzature ludiche si possano tenere i bambini 8 ore al giorno perché i genitori non sanno dove metterli?».

La proposta

La risposta, per Amanda Ferrario, non sono scuole aperte più a lungo, ma spazi dedicati e affidati «non a docenti ma ad animatori o educatori», in cui sviluppare «il gioco, la socialità, il prendersi cura gli uni degli altri» e in cui «vivere, crescere, imparare». E allora, l’idea della preside, «facciamo qualcosa come società. Riapriamo le colonie marine, montane ed elioterapiche di città. Diamo alle famiglie la possibilità e il sostegno economico per mandare al mare o in montagna i propri figli un paio di mesi». Troveranno «aria buona, giochi condivisi, responsabilizzazione, condivisione, vita all’aria aperta», ma ci saranno soprattutto opportunità di «lavoro per i giovani, sollievo per le famiglie e crescita per i nostri figli».

Le colonie di Busto

Del resto l’Ite Tosi, l’istituto diretto dalla Prof. Ferrario, ha “inaugurato” dallo scorso anno l’abitudine della mini-vacanza di inizio o fine anno per i ragazzi di prima, terza e quinta proprio in una storica colonia marina, quella ex Fiat di Marina di Massa. Una località in cui ancora giacciono abbandonate diverse colonie che erano state costruite tra l’inizio del Novecento e gli anni del Ventennio. E Busto Arsizio è una delle poche città che hanno mantenuto il proprio patrimonio delle colonie: ad Alassio e Aprica, entrambe riaperte dopo lo stop della pandemia, si punta però ad allargare la residenzialità anche oltre l’ambito scolastico. In gran parte riconvertita invece la Colonia elioterapica di via Ferrini, che ospita oggi un centro diurno oltre alla sede della pugilistica Master Boxe. Che sia davvero giunto il momento di una nuova stagione per le colonie?

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