Omicidio di Turbigo: chiesto l’ergastolo per chi uccise Emanuel Rroku

Il pm Ciro Caramore

BUSTO ARSIZIO – Il pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio Ciro Caramore ha chiesto oggi, lunedì 13 novembre, la condanna all’ergastolo per Gjinaj Rigels, albanese di 34 anni accusato dell’omicidio di Emanuel Rroku, il 23enne turbighese, ucciso con un colpo di pistola al collo davanti a un bar di via Allea a Turbigo il 16 settembre 2022.

In difesa di una donna

Il Pm ha contestato l’aggravante dei futili motivi e, in requisitoria, ha chiesto alla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio presieduta da Rossella Ferrazzi (Marco Montanari a latere) di non riconoscere le attenuanti generiche all’imputato. Imputato che ha alle spalle (la vittima era incensurata) un lungo elenco di precedenti e una recidiva per porto abusivo di arma da fuoco. Il fatto certo è che quella sera un italiano conosciuto dal 34enne stava aggredendo la moglie per strada. La vittima e alcuni amici sono intervenuti per fermare l’aggressione.

La ricostruzione dell’accusa

Un intervento che il Pm ha definito «di lato valore sociale perché ha fermato un episodio di maltrattamenti». Secondo l’accusa, a quel punto, l’imputato sarebbe arrivato in via Allea armato, forse chiamato in soccorso dal marito violento, aggredendo la vittima e gli amici che stavano cercando di calmare verbalmente il marito autore dell’aggressione. L’imputato avrebbe detto «voi non sapete chi sono io», quindi rivolto all’imputato «adesso ci sono io e nessuno ti può toccare». Per il Pm si è trattato mirato a «stabilire un ruolo di superiorità da parte dell’imputato». Che a fronte del non cedere dei ragazzi avrebbe mostrato la pistola. A quel punto la vittima, spaventata, gli avrebbe afferrato il braccio sferrandogli un pugno «per paura. E l’imputato ha sparato almeno tre, forse quattro colpi, uccidendo Emanuel e ferendo altre due persone». A quel punto gli amici del 23enne hanno aggredito Gjinai per disarmarlo picchiandolo. «La mischia – ha spiegato il Pm – è stata ripresa da una telecamera: nei 17 secondi di video il Ris di Parma ha escluso che vengano esplosi colpi d’arma da fuoco».

La difesa

Opposta la ricostruzione dell’avvocato Antonio Buondonno che ha parlato di eccesso colposo di legittima difesa o, in subordine, di omicidio preterintenzionale. Secondo il difensore l’imputato avrebbe difeso il marito violento dalla vittima e dagli amici «la situazione era molto tesa» sparando un colpo a terra per guadagnarsi la fuga. Il gruppo lo avrebbe inseguito, buttato a terra e picchiato e durante la mischia il 34enne avrebbe sparato non per uccidere, tanto meno per uccidere il 23enne, ma per difendersi e per sfuggire a «una violenta aggressine che gli ha accusato ferito con una prognosi di 30 giorni». La sentenza è attesa per il 20 novembre.

turbigo omicidio rroku – MALPENSA24