L’ultimo saluto a Vincenzo Vergerio: “Mai paura!”

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BUSTO ARSIZIO“Mai paura!” Mai come nel giorno del suo funerale la frase caratteristica di Vincenzo Vergerio, ex presidente degli arbitri bustocchi, è adatta per consolare la famiglia e tutti gli arbitri che si sono stretti nel dolore dell’addio nella Chiesa di Beata Giuliana, dove Vincenzo viveva da sempre con la moglie Elfide e i figli Morris e Ivan.

Chiesa gremita

La parrocchiale era pienissima come ha meritato Vergerio per quanto fatto nella sua vita. Quasi una family reunion, un piccolo capolavoro che, anche nel giorno più triste, l’ex presidente degli arbitri è riuscito a mettere in atto. Nella chiesa di Beata Giuliana erano presenti cinquant’anni di generazioni di arbitri che hanno vissuto con commozione la funzione celebrata da Don Giovanni (“Tutti i presenti si portano nel cuore qualcosa di Vincenzo”). Immancabile anche una folta delegazione di arbitri tra cui il presidente Diego Carrara (“Il suo “Mai paura” deve essere non solo un ricordo di Vincenzo, ma un insegnamento per noi) che ha posto sul feretro una giacchetta nera, una seconda pelle per Vergerio.

Arbitri ma non solo…

Vergerio era una persona notissima in città proprio per il suo impegno per i suoi arbitri. A rappresentare il Comitato Nazionale c’era Alberto Zaroli insieme al componente del Comitato Regionale Matteo Garganigo. Sull’altare erano presenti i labari dell’Aia di Busto, dell’ASSB, del Panathlon Malpensa e del Beata Giuliana. Anche la politica bustocca non ha voluto mancare: con Maurizio Artusa, arbitro e Assessore allo Sport che nel giorno della scomparsa di Vincenzo lo aveva ricordato in Consiglio Comunale; e con il videsindaco Manuela Maffioli. Non è voluto mancare Giuseppe Gonnella attuale Team Manager della Pro Patria, a cavallo degli anni novanta arbitro e storico segretario della sezione bustocca. Con lui anche Andrea Brasca, il miglior arbitro della sua presidenza arrivato ad un passo dalla B, Giuseppe Spinelli, suo storico collega e amico, e il neo nonno Maurizio Pacchioni, presente col cuore.

Un trascinatore in tutto e per tutto

E proprio Beppe Gonnella ha voluto ricordarlo così: “Non voglio esagerare, ma Vincenzo per me è stato come un secondo padre. Una persona che mi è sempre stata vicina, incoraggiandomi, sostenendomi e insegnandomi a non mollare mai. Anche di fronte alle avversità. Di Vincenzo, di cui sono stato segretario sezionale, ho tantissimi bei ricordi. Su tutti la trasferta a Ronchi dei Legionari, dove ottenni la promozione dall’Eccellenza all’Interregionale. Lui c’era per me, come io ho cercato di esserci per lui. Vincenzo è stato un trascinatore in tutto e per tutto. E per tutti”.

Piangono anche i social

Sono tanti anche i riconoscimenti e i ricordi commossi arrivati via social. Molte sezioni da tutta Italia (da Sondrio, A Varese, a Gallarate, a Casale Monferrato alla gemellata Catanzaro) sulle proprie pagine hanno voluto ricordare un uomo che per gli arbitri ha dato tutto. Ovviamente molti anche i post dagli arbitri bustocchi: “Buon viaggio caro Vincenzo, salutami il DeBe: quando sarete in tribuna fallo ridere anche per noi”; “Un’altro pilastro della sezione che ci lascia”; “Mai una parola fuori posto, mai un “non posso”, mai un viso imbonciato. Ciao Verg, mai paura!”

Diego De Bernardi

Vogliamo lasciare per ultimo il post di Diego De Bernardi, figlio del compianto Vincenzo, amico di una vita di Vergerio: “Spesso facciamo fatica a credere alle notizie brutte e a qualcosa ancor di più. Forse perchè colpiscono persone capaci di attraversare più generazioni, a raggiungere quella sorta di “immortalità benevola”. Vergerio era così, sempre di buon umore, e saggio. Dietro ad un “mai paura” o a un “fregatene” c’erano lezioni di vita che pochi potevano regalare. Se mio papà era il “Pres”, tu eri il padre di tutti gli arbitri di Busto. E vederti andar via a pochi giorni dalla festa del papà ci ricorda quanto sei stato prezioso per gli arbitri di Busto. Grazie di tutto!”

saluto Vincenzo Vergerio – MALPENSA24