Vannacci contro Reguzzoni. Che invita Salvini a mollare il generale: «Non ha spessore»

BUSTO ARSIZIO – Libri (e candidature?) mettono zizzania tra il generale Roberto Vannacci e Marco Reguzzoni. Ed è subito derby tra la Lega di domani e la Lega di ieri. «Cita il titolo del mio libro per farsi pubblicità» l’accusa del generale de “Il mondo al contrario”, in procinto di candidarsi alle Europee con il simbolo dell’Alberto da Giussano, dopo che l’ex capogruppo del Carroccio a Montecitorio, lo aveva criticato nel presentare il suo libro “Vento del cambiamento” come la risposta a Vannacci. Ma Reguzzoni replica a tono al generale: «Il suo libro è puro qualunquismo. Matteo Salvini, con cui ho un buon rapporto personale, farebbe bene a non seguirlo. Per il centrodestra meglio i Repubblicani».

Botta e risposta

La replica del generale Vannacci a Reguzzoni è stata riportata sul “Corriere” di oggi, 21 gennaio, in un articolo di Marco Gasparetti dedicato alle “critiche leghiste” al libro “Il mondo al contrario”. «Nulla da obiettare sulla fatica letteraria del signor Reguzzoni, è eloquente, tuttavia, citi il titolo del mio libro probabilmente per farsi pubblicità» le parole dell’ex comandante della Folgore. Ma da Busto Arsizio Marco Reguzzoni chiarisce e ribatte: «Non cito il libro di Roberto Vannacci ma parlo di mondo al contrario, parole di cui il generale non ha monopolio – spiega il fondatore de “I Repubblicani” – io il suo libro l’ho letto e lo giudico un mix di luoghi comuni e posizioni retrograde e becere. E non cerco pubblicità perché non ne ho bisogno, ho un mio seguito da vent’anni ed è a costoro che parlo. È semmai lui che sfrutta carica e stipendio pubblico per provocare scandalo. Se avesse voluto fare politica, avrebbe dovuto dimettersi dall’esercito. I generali non fanno politica».

Il consiglio a “Matteo”

Ma la querelle dà il destro a Marco Reguzzoni di rivolgere un appello al leader della Lega che intende affidarsi al generale Vannacci per recuperare voti alle prossime elezioni europee del 9 giugno. «A Matteo Salvini, cui mi lega da anni un buon rapporto, anche personale, suggerisco di non seguire questo personaggio che durerà ancora poco perché non ha spessore politico – la stroncatura di Reguzzoni – ha sfruttato la sua carica per suscitare scandalo ma non c’è dietro un programma. Invece spero che nel centrodestra leggano le riflessioni che – come Repubblicani – abbiamo pubblicato in “Vento di cambiamento”, con l’intenzione di individuare una strada moderna e possibile per dare risposte liberali, federaliste e identitarie ai nostri territori».

“Vento di cambiamento”

«Il mio è un libro che parla di un progetto politico dedicato ai giovani e con lo sguardo al futuro, il suo (che purtroppo ho letto) è puro qualunquismo. È grave che quasi nessuno dica niente» rincara la dose l’ex presidente della Provincia di Varese. E ancora: «Il mio libro non è contro Vannacci al quale anzi credo sia stato dato troppo peso. Il mio libro è un appello ai giovani perché guardino alla politica con speranza di cambiamento. Se entrano in politica i giovani torna il vento di cambiamento. Se non coinvolgiamo i giovani la nostra civiltà è destinata a spegnersi. Siamo a un bivio: o ripartiamo o cadiamo ulteriormente».

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