Varese, economia di alto livello con Il sogno che Va

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VARESE – “Un’Italia credibile rafforza l’Europa, un’Italia incerta la indebolisce. E ci saranno delle conseguenze per noi”. Veronica De Romanis, docente della Luiss, accademica nota a livello internazionale, economista di fama e autrice de “L’austerità fa crescere” (Marsiglio) si è resa protagonista di una serata unica e definita dagli ospiti presenti “illuminante”. La sua presenza a Varese si deve a Rosario Rasizza e al suo Il sogno che Va: mister Openjobmetis ha incontrato la professoressa al forum di Cernobbio. “Non potevo non invitarla qui, a Varese”, ha detto. Alla cena era presente il meglio dell’imprenditoria varesina. Tra gli esponenti politici spiccavano i nomi del senatore Antonio Tomassini e dell’assessore regionale all’Ambiente e al Clima Raffaele Cattaneo.

Troppo spazio a chi fa affermazioni non veritiere

De Romanis ha tratteggiato un quadro economico italiano, un rapporto tra il nostro Paese e l’Europa non proprio rassicurante. Non risparmiando qualche critica ai media italiani e alla realtà nazionale dell’informazione: “la stampa italiana – ha detto – è la sola a dare spazio a personaggi che spesso fanno affermazioni non veritiere”. Non veritiere e dannose sotto il profilo dell’assetto economico.

Un futuro economico incerto

Tornando agli scenari economici futuri, quelli prospettati da De Romanis sono tutt’altro che rassicuranti come detto. “Le spese nel DEF sono 21,5 miliardi per interventi decisi dal Governo e poi tante altre voci per arrivare a una manovra di circa 36 miliardi. A oggi le entrate sono di 15 miliardi con un aumento di tasse di 8,1 miliardi e 6,9 con riduzione di spesa. Il Governo ha ipotizzato una crescita dell’1,5% ma è gonfiato dalla crescita nominale che è fissata al 3,5%. La spesa per gli interessi sul debito è stimata al ribasso perché il Governo prevede uno spread a 230 ma l’andamento, come stiamo vedendo è ben diverso – ha spiegato l’economista – L’approccio con il reddito di cittadinanza non va verso una crescita dell’occupazione e non ci sono veri investimenti per una politica attiva del lavoro. Rischiamo invece l’incentivare il lavoro nero”.

L’austerità può essere rivoluzionaria

Non limitandosi, però, soltanto alle critiche. Ma prospettando una strada virtuosa da seguire: “L’austerità ci salverà”. Come teorizzato nel suo saggio: “L’austerità – scrive nelle conclusioni del suo recente saggio – è una dimostrazione di etica pubblica e di serietà nelle scelte di governo.Significa dire la verità sulle condizioni reali del paese e occuparsi dei più deboli, le vere vittime della propaganda e del conformismo. Non è allora una politica miope e ingiusta, bensì una scelta che coniuga al meglio responsabilità e solidarietà. Se ben congegnata, è persino rivoluzionaria”.

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