Varese, Domenichini condannato per truffa. A settembre processo per l’omicidio Fabozzi

Nella foto Sergio Domenichini

VARESE – Truffa e ricettazione. Sono questi i reati per i quali oggi, mercoledì 12 luglio, il Tribunale di Varese ha condannato Sergio Domenichini, 67 anni, a due anni e due mesi di reclusione. Il Pm aveva chiesto una anno e 6 mesi; il difensore il minimo della pena.

A settembre il processo per omicidio

I problemi di Domenichi sono decisamente altri. Il 20 settembre, infatti, il 67enne comparirà davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Varese per l’omicidio di Carmela Fabozzi, uccisa a scopo di rapina, colpita alla testa almeno sette volte con un vaso anche quando era già a terra inerme, il prossimo 20 settembre. Domenichini, che non ha mai ammesso nulla, è stato rinviato a giudizio settimana scorsa. Avrebbe ucciso Fabozzi nell’abitazione di Malnate della donna dopo averla conosciuta in un’associazione di volontariato. I soldi della rapina, un migliaio di euro incassati in un compro oro della zona, sarebbero dovuti servire a pagare le vacanze di Domenichini a Lignano Sabbiadoro.

Le confidenze all’amico

Antonio Crisafulli, accusato di favoreggiamento nell’omicidio Fabozzi e già per questo condannato in primo grado a un anno e 4 mesi, in un’intervista rilasciata poco prima della sentenza di primo grado aveva del resto detto che il Domenichini gli aveva raccontato che prima o poi 7 o 8 anni li avrebbe dovuti scontare per cose del passato.

L’assegno firmato Fabio Grosso

Oggi sono arrivati i primi due anni e due mesi. I fatti contestati risalgono al 2017 quando Domenichini pagò una carriola a motore del valore di 2mila euro in un negozio di Castiglione con un assegno smarrito da qualcun altro. Lo smarrimento era già stato denunciato e il commerciante lo scoprì quando tentò di incassarlo. Tra l’altro l’assegno era firmato Fabio Grosso, campione del mondo nel 2006 a Berlino, ovviamente all’oscuro di tutto e che nulla ha a che fare con questa vicenda. nulla erano valse le giustificazioni di Domenichini all’epoca di aver ricevuto a sua volta un assegno “sola” da un cliente. Oggi è arrivata la condanna. La prima, perché al di là dell’accusa di omicidio, il 67enne ha altri procedimenti aperti sempre per truffa nel Varesotto.

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