Varese e Como si contendono il futuro Centro federale degli sport del ghiaccio

VARESE – Il sogno di un mega palazzetto alle Fontanelle di Malnate per le Olimpiadi di Milano Cortina sembra sciogliersi nell’afa mattutina che ammanta Varese. Resta invece l’idea di realizzare in città una Coverciano degli sport con le lame. Progetto che non necessariamente va di pari passo con la gare a Cinque cerchi del 2026, poiché punta a fare della Città giardino un centro di riferimento ben oltre l’arco di tempo olimpico. E a rompere il ghiaccio sono le voci della politica (della Lega, ma non solo) e dello sport.

A Varese arriva il Giappone

Le sedi per ospitare le discipline olimpiche di Milano Cortina sono già state individuate e per gli sport del ghiaccio la fa da padrone Milano. E Varese? In città arriverà una nazionale – raccontano – anzi, solo le atlete del pattinaggio artistico del Giappone. Punto. E il palazzetto bis? In realtà il progetto non è di un palazzetto pensato per l’evento olimpico del 2026, bensì per la realizzazione di un Centro federale. «Che non è esattamente la stessa cosa», spiegano fonti regionali del Carroccio.

La Coverciano del ghiaccio

Insomma, si ragione su una Coverciano del ghiaccio. «Che difficilmente potrà essere pronta per Milano Cortina», e che sulla carta (a seconda di dove la si andrà a realizzare) dovrà avere una o due piste per “le lame” – una con tribune e l’altra no – una per il curling e una palestra. Al momento però c’è poco o nulla di certo. O meglio: ci sono i fondi stanziati dal Ministero delle Sport ma, rivela qualcuno, c’è anche la promessa di Regione Lombardia di investirli a Como, vicino agli impianti sportivi in zona Ospedale Sant’Anna.

Derby Varese Como

E poi ci sarebbe anche il colpo per raddrizzare la barra, rimettere la questione in discussione e direzionare i fondi (promessi a Como) su Varese. Qualche attento osservatore, infatti, racconta di un chiacchierare fitto fitto tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il sindaco di Varese Davide Galimberti in quel della Coppa del Mondo di canottaggio alla Schiranna di domenica scorsa. E forse proprio del progetto Centro federale del ghiaccio hanno parlato i due. Riproponendo di fatto (nella medesima location) l’asse leghista – dem già visto sul Palaghiaccio.

Impossibile sapere se davvero sia così. Ma in casa Lega c’è chi parla di due anime attorno a questo progetto. Una più varesina, composta da quella parte di Lega pronta a battersi per portare i soldi ministeriali a Varese, e l’altra più milanese, che spinge per l’ipotesi comasca. In mezzo al guado il governatore Fontana, che dovrà anche superare l’imbarazzo di essere varesino, e «fare la scelta più logica, partendo dal fatto che Varese è terra di sport del ghiaccio» e può contare su un’impianto moderno e all’avanguardia. Che di fatto potrebbe rappresentare la pista con tribune del futuro centro federale. Ma qui si apre la questione della logistica.

Fontanelle sì, Fontalle no

Se la volontà fosse quella di costruire il Centro federale da zero, l’area più idonea per spazi e con possibilità di sviluppo sarebbe certamente quella delle Fontanelle, di proprietà della Provincia di Varese, sede della Protezione civile provinciale, da tempo individuata per diventare la cittadella delle emergenze (l’idea venne addirittura lanciata da Dario Galli quand’era presidente della Provincia). Destinazione confermata recentemente anche dal consigliere regionale Giacomo Cosentino. Location che avrebbe quale vantaggio la facilità d’accesso, e anche margini di sviluppo (già grandi marchi della distribuzione in passato hanno messo gli occhi sulla zona senza poi fare nulla), ma che sarebbe avulsa dall’intero contesto cittadino.

E l’Ice Arena?

Qualora invece si volesse sfruttare il nuovo palazzetto di via Albani, evitando così un doppione al confine con la vicina Malnate, a quel punto le strutture necessarie per dare vita al polo federale sarebbero minori. Punto di forza di questa seconda opzione l’opportunità di creare un headquarter del ghiaccio prossimo al centro città e quindi in grado di garantire maggiori ricadute economiche sull’intero contesto urbano. Con limiti non da poco: la carenza di parcheggi e la poca possibilità di manovra per individuare gli spazi necessari.

Insomma, partita aperta su tutti i fronti: quello politico – da dirimere lo strabismo leghista Varese-Como – e quello della location: realizzare un “doppione” dell’Ice Arena o sfruttare le potenzialità del nuovo palaghiaccio?