Varese, sulle linee programmatiche Forza Italia esce dall’aula e fa arrabbiare la Lega

VARESE – Il centrodestra è (ancora?) una coalizione. Ma non si vede. O meglio, nel consiglio comunale di questa sera (giovedì 16 dicembre) si vede la Lega, che vota contro le linee programmatiche. Non si vede Forza Italia (o meglio il Polo delle libertà) che, come annunciato in apertura, non partecipa al voto. E si spacca Fratelli d’Italia. Con il capogruppo Luigi Zocchi che spiega la sua astensione e subito dopo il suo collega di partito, Salvatore Giordano, che annuncia il voto contrario. Contrari anche Roberto Puricelli (Grande Varese) e Stefano Clerici (Varese Ideale). Risultato in numeri della votazione sulle linee programmatiche: 30 votanti, 21 favorevoli, 8 contrari e 1 astenuto.

Il canto delle sirene di Galimberti

E a suggellare la mancanza di un copione condiviso c’è l’intervento di Matteo Bianchi, il quale senza alzare troppo i toni (e tra le righe) chiede unità e compattezze al centrodestra: «Dico anche a chi è affascinato dal canto delle sirene, dalle sue sirene signor sindaco, in qualità anche di leader politico locale, che oggi si vota un documento politico che marca le differenze di due coalizioni diverse che si sono presentate alle elezioni. Non può esserci ambiguità, mascherata da collaborazione. O si sta di qua o si sta di là. Oggi si vota per chi è di centrodestra e per chi è di centrosinistra».

Insomma anche al terzo consiglio del secondo mandato Galimberti il centrodestra, sulle linee programmatiche (un documento che ha anche un forte valore politico), va in “ordine sparso”. E a fissare in maniera plastica una situazione che appare davvero surreale, c’è una frase pronunciata nel corridoio da un consigliere di peso di minoranza: “Qua ognuno vota alla c…o”.

Un passo indietro

Per capire quanto accaduto nella sala consigliare di Palazzo Estense, bisogna fare un passo indietro. E ricostruire in sintesi quanto accaduto nel centrodestra nei giorni precedenti la seduta di quesa sera. A creare agitazione nella coalizione è stata l’intenzione del Polo delle libertà di astenersi durante il voto delle linee programmatiche. Insomma, un segnale (non il primo che arriva da questa sponda) di apertura nei confronti, non tanto del Pd, quanto del sindaco Davide Galimberti.

Chiaro che a quel punto la Lega ha iniziato a fare pressioni e chiedere spiegazioni ufficiali. C’è chi racconta di richieste di verifica di coalizione e dei silenzi dei forzisti. “Dopo che ci hanno comunicato la loro posizione, quelli di Forza Italia sono spariti e non si sono fatti più sentire“. Fino al consiglio.

In consiglio

Il primo a partire è Luca Boldetti, che, in conclusione del suo intervento sulle linee programmatiche, ha confermato la scelta del Polo delle libertà di non partecipare al voto. Una botta annunciata, ma pur sempre una botta. Davanti alla quale il leghista Matteo Bianchi non è stato certo a guardare. E senza fare nomi e cognomi ha bacchettato gli alleati, facendo riferimenti a «chi è affascinato dal canto delle sirene di Galimberti». Il leghista ha poi rincarato la dose: «Le linee programmatiche sono anche un documento politico, che marca le differenze di valori tra centrodestra e centrosinistra. Detto questo è chiaro che, o si sta da una parte o si sta dall’altra. Perché bisogna essere chiari e responsabili nei confronti di chi ci ha votato e che, con il loro voto, ha voluto anche marcare le differenze tra le due coalizioni».

Ma il bello è arrivato con i Fratelli. Il primo, Luigi Zocchi, ha subito fatto capire di non voler accettare le liturgie della politica: «Non voto contro per partito preso – ha detto in sintesi – se ci sono progetti che condivido per il bene della nostra città. E nel documento di maggioranza ci sono aspetti che mi preoccupano come quello sulla sicurezza, sul rilancio del turismo, sulla digitalizzazione, ma anche proposte che io stesso ho portato avanti in campagna elettorale. Per questo mi astengo». Il secondo “Fratello” in consiglio, Salvatore Giordano, invece ha suonato un altro sparito, opposto a quello del farmacista e capogruppo, e ha annunciato il voto contrario. Curiosità: nell’esprimere il suo voto contrario, Giordano ha usato il plurale: «Noi votiamo contro», forse un modo per ribadire che Luigi Zocchi è “un corpo estraneo” nel mondo dei Meloniani.

E ora?

La maggioranza osserva, ascolta gli scricchiolii di una minoranza che al momento appare smarrita, vota compatta le linee programmatiche che rappresentano la road map del prossimo mandato. E sta a guardare l’evoluzione di un voto che, all’interno del centrodestra, non scivolerà via liscio. A partire, forse, già nel segreto dell’urna delle elezioni provinciali di dopodomani a Villa Recalcati.

LEGGI ANCHE:

Il centrodestra in consiglio vota in “ordine sparso”. Coalizione spaccata o confusa?