Una struttura di prima accoglienza per i profughi ucraini in arrivo a Varese

VARESEUna struttura di prima accoglienza per i profughi ucraini in fuga dalla guerra nascerà nel territorio di Varese. È stato deciso oggi, 11 marzo, in occasione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, che si è svolto in videoconferenza. L’incontro è stato presieduto dal prefetto Salvatore Pasquariello e ha visto la partecipazione, oltre ai componenti ordinari (presidente della Provincia, sindaco, questore, comandante provinciale dei Carabinieri e comandante provinciale della Guardia di Finanza) anche dei rappresentanti dell’Esercito, degli enti locali, delle istituzioni religiose, scolastiche e sanitarie.

Centro di coordinamento

Il nuovo prefetto, che si è insediato a Villa Recalcati solo pochi giorni fa, ha sottolineato che al fine di affrontare al meglio l’emergenza causata dal conflitto in Ucraina si renderà necessario approntare una rete di informazioni, da condividere con tutti gli enti interessati, per poter assicurare la migliore accoglienza a chi sta fuggendo dagli orrori della guerra. Pertanto è emersa l’esigenza primaria di costituire un centro di coordinamento, composto dalla Prefettura e dai soggetti partecipanti alla riunione odierna, nonché da un rappresentante dell’Ambasciata ucraina in Italia, che permetterà di garantire un’accoglienza strutturata e in sicurezza a sostegno di chi arriva.

Gli obiettivi

Nell’immediato saranno tre gli obiettivi da perseguire: far emergere le presenze che in questi giorni sono state ospitate grazie alla disponibilità del terzo settore e della rete parentale e amicale della comunità ucraina già presente sul territorio; consentire tutti gli adempimenti necessari sia sotto il profilo sanitario che per ogni altra esigenza e fornire a quanti sono in viaggio o arriveranno le istruzioni di base per poter usufruire al meglio dell’accoglienza nei centri di accoglienza straordinaria; implementare il sistema di accoglienza tramite la rete CAS/SAI e tramite gli accordi da stipulare con i comuni ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/1990.

Una struttura per la prima accoglienza

Sul fronte della primissima accoglienza è stata ravvisata la possibilità di costituire un grande centro di raccordo ove far confluire temporaneamente i profughi ucraini non appena giunti sul territorio provinciale; gli stessi saranno, subito dopo gli adempimenti di cui si dirà successivamente, trasferiti presso le strutture di accoglienza. Nell’ambito di tale centro sarà possibile effettuare lo screening sanitario, in particolare tamponi e vaccinazioni varie, così come disposto dal “Protocollo integrato ad interim per la sorveglianza sanitaria dei profughi provenienti dall’Ucraina” messo a punto da Ats Insubria. Sarà inoltre allestito un ulteriore centro idoneo ad accogliere eventuali soggetti positivi al Covid-19 al fine di espletare la dovuta quarantena. Il sistema sanitario locale ha assicurato l’attuazione di quanto disposto dal commissario Figliuolo con la direttiva del 3 marzo. Nell’ambito della struttura di prima accoglienza saranno inoltre garantiti servizi di mediazione linguistica e culturale nonché l’allestimento di idonea cartellonistica di informazione in lingua.

Accoglienza a scuola

Il direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale Giuseppe Carcano ha invece comunicato che nel corso di una riunione in programma il prossimo martedì tutti gli ambiti scolastici della Regione Lombardia discuteranno le modalità di attuazione di quanto disposto dalla circolare del Ministero dell’Istruzione del 4 marzo, relativa all’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. Il prefetto nell’occasione ha richiamato l’attenzione sulla necessità, da una parte, che i cittadini e le famiglie ospitanti i profughi ucraini, qualora abbiano esigenze da rappresentare alle Istituzioni, si rivolgano soprattutto ai comuni di residenza affinché siano questi ultimi a veicolare le richieste alla Prefettura; dall’altra, che eventuali iniziative private debbano, necessariamente, essere concordate con le competenti istituzioni e con la Prefettura.