Un anno fa il vuoto, ora standing ovation: il Concerto di Natale si riprende Busto

BUSTO ARSIZIO – È iniziato con il sindaco Emanuele Antonelli che ha ricordato «il vuoto» di dodici mesi fa, quando le restrizioni della pandemia costrinsero a tenere a porte chiuse il tradizionale Concerto di Natale nella Basilica di San Giovanni, ed è finito con la meritata e calorosa standing ovation del pubblico nei confronti dell’eclettico ensemble di orchestra e coro Borsound1919, formazione che ha ereditato la storia del corpo musicale Santa Cecilia di Borsano, fondato nel 1919, con la direzione del maestro Fabio Buonarota, trombettista blues che collabora anche con Mario Biondi (è solista nella sua band), già protagonista a Eventi in Jazz, e della vocal coach Laura Pizzoli. Per la prima volta protagonista di un appuntamento che ha registrato, come da tradizione, il tutto esaurito della capienza disponibile.

L’esibizione

Dalle arie più celebri dei film di Morricone alle immancabili “Allelujah” di Leonard Cohen, “Amazing Grace” e “Adeste Fidelis”, fino alla conclusione con il battimani ritmato della platea sulle note gospel di “Oh Happy Day”. Il Concerto di Natale della Città di Busto Arsizio torna a riprendersi la scena, con il pubblico dotato di “super green pass” che riempie le panche e le sedie della Basilica e che porta in trionfo orchestra e coro di Borsound1919 dopo diversi “bis”, con una vera e propria standing ovation. Emozioni in San Giovanni con una performance maiuscola della formazione “made in Borsano” che conquista e coinvolge il pubblico bustocco.

I saluti

«Sono emozionato, più del solito, dopo il vuoto e il silenzio dello scorso anno, ci ritroviamo nella nostra splendida Basilica per celebrare i nostri valori augurarci di persona di poter vivere un Buon Natale. Un appuntamento che ci è mancato molto, la cui gioia non è intaccata nemmeno dalle piccole, sopportabilissime regole che siamo chiamati a rispettare». Ad introdurre la serata, con queste parole, è stato il sindaco Emanuele Antonelli, salito sul pulpito della Basilica anche per chiamare un applauso rivolto in primis «ai professionisti che vegliano sulla nostra salute e sulla nostra sicurezza, operatori sanitari e forze dell’ordine per l’impegno con cui ci stanno supportando in questo terzo inverno di pandemia», ma anche a «Croce rossa, Protezione civile e tutti i volontari che ci stanno supportando nelle vaccinazioni», fino a monsignor Severino Pagani, «che ha spalancato le porte della Basilica e che è sempre stato un punto di riferimento».

Pagani chiede la pace del cuore

Il “padrone di casa”, monsignor Severino Pagani, ha invocato per questo Natale «la pace nel cuore», chiedendo alla bellezza della musica di fare la propria parte: «Nel momento in cui sta salendo l’indice di aggressività, dobbiamo ricostruire una pace del cuore più profonda, con l’arte, la musica e la cultura. E ricordatevi di Dio – l’appello del Prevosto di San Giovanni – se non lo dico da questo posto e da questa città dove lo dovrei dire? Dio ci ha dato il passato, il presente e il futuro ma rischiamo di perderlo. Eppure in momenti come questi, dove per diversi motivi ci sentiamo un po’ piccoli, la cultura dominante rischia questa grande dimenticanza».

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