VARESE – Un viaggio in Estremo Oriente, tra tecnica e storia, dall’Ottocento a oggi: è ciò che propone il percorso di “Giappone: disegno e design. Dai libri illustrati Meiji ai manifesti d’arte contemporanea” al Castello di Masnago, dove si può ammirare la collezione dei volumi provenienti dal Paese del Sol Levante che appartiene alla biblioteca civica di Varese.
La mostra, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, la Dnp Foundation for Cultural Promotion di Tokyo e l’editore Unsōdo di Kyoto, è curata da Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’arte dell’Asia orientale alla Statale, e Eleonora Lanza, dottoressa specializzanda nella materia; si potrà visitare fino all’11 settembre 2022 (eccetto il pomeriggio del 31 dicembre e il primo gennaio) da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.
I commerci tra Oriente e Occidente
Nell’Ottocento, dopo il passaggio dal periodo Edo all’epoca Meiji, il Giappone si aprì al commercio di filo da seta verso l’Europa. Durante questo periodo nacquero tra Oriente e Occidente anche traffici di vari prodotti e libri di campionario.
Fra il Paese asiatico e la Città Giardino fu stabilito un legame grazie all’opera di Ettore Ponti, industriale e politico di Gallarate il quale importò molti volumi nipponici, che successivamente donò al Comune di Varese. Quelli presenti alla mostra sono stati realizzati con la tecnica della silografia policroma, basata su matrici di legno a cui viene applicato un foglio che ospiterà il disegno finale; i testi sono inoltre rilegati alla maniera orientale, ovvero “a ventaglio”.
I libri esposti sono tutti databili tra il 1600 e il 1800 e i soggetti rappresentati derivano della tradizione artistica e letteraria del Sol Levante: per esempio le carpe, segno di buon auspicio, l’onda, monito della forza della natura che incombe sulla fragile umanità, e le canne di bambù, simbolo di resilienza.
Il percorso dall’Ottocento a oggi in cinque sezioni
Ad aprire la mostra è un film documentario sulla tecnica silografica giapponese, e di presentazione di Unsōdō, casa editrice d’arte tra le più antiche sul suolo nipponico, che ancora oggi conserva un patrimonio di matrici originali dal valore storico e artistico inestimabile. Il percorso prosegue dividendosi in cinque sezioni: la prima presenta volumi in policromia ricchi di motivi decorativi utilizzati come modelli da applicare su tessuti e manufatti d’arte. La seconda mostra volumi illustrati in inchiostro nero e pochi tocchi di colori tenui che hanno per soggetti fiori e uccelli, un genere che nel corso dei secoli caratterizzò gran parte della pittura giapponese su rotoli, paraventi e porte scorrevoli.
Nella terza sezione i libri illustrati esposti in vetrina contengono modelli decorativi per tessuti, soprattutto kimono e giacche haori, ma anche per ventagli pieghevoli e rotondi, vasi e altri manufatti artigianali. La quarta rappresenta uno spazio di passaggio che riporta al Giappone reale del tempo con alcune riproduzioni dei luoghi e dei momenti celebrati nei libri e nelle stampe policrome.
La quinta e ultima sezione riporta infine i visitatori all’epoca contemporanea con un tuffo nella grafica d’artista attraverso una selezione di sessanta poster provenienti dagli archivi della Fondazione Dai Nippon Printing: i manifesti mettono in evidenza gli sviluppi della decoratività e dei temi che fanno parte parte dell’arte giapponese classica e il passaggio da disegno a design.
L’arte del Giappone in mostra a Varese: focus su libri illustrati e collezionismo