Un tendone per le attese fuori da scuola a Vergiate? Gentile: «Servirebbe a poco»

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VERGIATE – Un tendone per permettere agli studenti di Vergiate di attendere al coperto l’ingresso a scuola? «Servirebbe a poco». Senza dimenticare che organizzare spazi d’accoglienza differenti «non è di competenza del Comune». Così l’assessore all’Istruzione, Stefania Gentile. Una risposta puntuale, quella avvenuta in consiglio comunale lo scorso 21 dicembre, alle richieste presentate da Marta Birigozzi (Insieme per Vergiate). La proposta verteva sulla possibilità di garantire agli alunni di attendere l’ingresso in aula senza essere esposti al freddo e a eventuali condizioni meteo avverse. Anche con strutture provvisorie.

Il ruolo del Comune e il rischio coi tendoni

La maggioranza ha preso atto delle ipotesi avanzate dal centrodestra. Ma puntualizzando sull’impossibilità di agire in questo caso. Intanto, perché «l’organizzazione degli ingressi dei plessi e l’utilizzo dei locali in orario scolastico è di competenza dell’istituto comprensivo», ha precisato Gentile. «Che delibera in merito attraverso i propri organi competenti, quali collegio docenti e quello d’istituto, entrambi presenziati dal dirigente scolastico». E quindi il Comune non può intervenire per «destinare spazi di accoglienza per l’ingresso anticipato, determinandone anche le modalità di assistenza». E vale anche per la palestra, una delle ipotesi lanciate dal centrodestra, dove «gli studenti non possono attendere senza la sorveglianza di adulti». Non solo, da accantonare è anche l’idea di un gazebo o di un tendone, perché si correrebbe il rischio «di generare assembramenti, snaturando di fatto l’esigenza di separare gli ingressi».

Il lavoro svolto per la scuola

Un’occasione, inoltre, per ribadire quanto fatto finora per «andare incontro agli alunni e alle loro famiglie», ha ricordato Gentile. Vale per la primaria, dove «da anni sussiste un servizio di pre-scuola, tuttora esistente, che nonostante la pandemia si è cercato di mantenere attivo». Ma vale anche per via Piave, dove, durante le recenti operazioni di sistemazioni, «si è tenuto conto della sicurezza dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, contemplando un ingresso più idoneo all’istituto comprensivo rispetto a quello precedente». E così per quello «della scuola primaria di Corgeno».

Il caso mense e insegnanti

Gentile, in aula, è intervenuta anche per offrire un quadro della mensa alla scuola primaria. Una replica a Vergiate 2030, che per voce del capogruppo Romano Balzarini parlava di «una trattativa con il corpo docente, per avere la certezza del pasto gratuito agli insegnanti in servizio di sorveglianza durante la pausa».
Così l’assessore: «L’interrogazione d’urgenza ci ha stupito, poiché la trattativa era già stata conclusa dopo l’unico colloquio, il 16 novembre, con le referenti dei tre plessi. Che avevano affermato di aver compreso molto bene la situazione». Infatti, in quella sede – «preso atto delle difficoltà avanzate dalle insegnati sulla non copertura totale dei pasti» – è stata proposta una soluzione a partire dal 22 novembre, ha precisato. Nello specifico, «attualmente sono previsti dei pacchetti pasto da ripartire, a discrezione e organizzazione dei plessi, durante tutto l’anno scolastico, per gli insegnanti che prestano servizio durante la mensa. Tuttora, non sono giunte dai docenti altre richieste di colloquio o lamentele». Anzi, in un caso «c’è stata una tempestiva segnalazione in positivo». Inoltre, ha poi aggiunto, va tenuto conto che «il personale docente delle scuole statali è di fatto alle dipendenze del Miur, che prevede un rimborso per il Comune a seguito delle spese anticipate per il servizio mensa al personale delle scuole statali».

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