Varese scende in piazza per il Draghi-bis: appelli di Italia Viva, Azione, Buona Destra

VARESE – Dopo il documento dei sindaci, che tanto ha fatto discutere, ecco gli appelli delle forze politiche della provincia di Varese del variegato mondo moderato che sostiene l’azione di Mario Draghi (Azione, Italia Viva e la Buona Destra) per far sentire la voce degli italiani che chiedono al premier dimissionario di restare al suo posto. E che aderiscono alle manifestazioni in programma per questa sera, lunedì 18 giugno, alle 18.30 – con il clou a Milano in piazza della Scala – per invitare Mario Draghi a ripensarci e a non lasciare Palazzo Chigi.

Azione scende in piazza

«La politica deve tornare a farsi carico delle responsabilità che le competono». Queste le parole con cui Maurizio Marin, segretario provinciale di Azione, annuncia l’adesione della sezione locale del partito alla manifestazione spontanea in programma oggi, lunedì 18 luglio, in piazza della Scala a Milano, a partire dalle 18:30, dal titolo “Con Draghi, per il futuro dell’Italia e dell’Europa”. «Il contesto nazionale e internazionale in cui ci troviamo richiede la possibilità di governare realmente e di farlo in modo concreto e credibile – aggiunge Marin – oggi purtroppo non vediamo alternative alla prosecuzione dell’esperienza del governo Draghi per raggiungere questo scopo, in quanto i partiti e le coalizioni che essi esprimono non sembrano al momento in grado di mettere da parte interessi particolari e di costruire una proposta politica capace di perseguire i l bene del Paese». Andrea Zanotti, responsabile per gli enti locali della provincia di Varese in Azione ricorda che «diversi esponenti della politica e della società civile hanno aderito alla manifestazione e numerosi sindaci della nostra Provincia hanno firmato una lettera di solidarietà a Draghi e al suo governo. Siamo contenti dei numeri dell’ adesione perché chi amministra i territori avverte con forza l’esigenza di avere un riferimento autorevole e pragmatico a livello nazionale e istituzionale».

Italia Viva: «Fondi PNRR a rischio»

In piazza ci sarà anche Italia Viva, che sta sostenendo la prospettiva di un “Draghi-bis” con una petizione online che ad oggi, 18 luglio, ha superato le 85mila firme e conta di arrivare a quota 100mila adesioni prima dell’intervento del premier dimissionario in programma mercoledì 20 luglio in Parlamento. «Con la crisi di Governo è concreto il rischio per la nostra provincia e per il Paese di perdere le risorse previste dal PNRR, un grave danno per i cittadini, le imprese e il territorio – sottolinea Giuseppe Licata, coordinatore provinciale di Italia Viva – ma non solo, purtroppo subirebbero un brusco stop provvedimenti importanti come quello sul tetto al prezzo del gas e misure urgenti per arrestare gli effetti sulle famiglie del tasso di inflazione ormai a livelli record. Bene gli appelli lanciati dal sindaco di Varese Davide Galimberti e dal Presidente di Univa Roberto Grassi affinché Draghi rimanga al suo posto, garantendo al nostro Paese una guida di grande autorevolezza ed esperienza».

La Buona Destra: «Con Draghi e contro la Meloni»

«L’Italia ha ancora bisogno di Draghi, della sua serietà, della sua compostezza, della sua credibilità. Per questo noi della Buona Destra scenderemo in piazza con altri movimenti politici a Roma, Firenze, Milano e Torino per rappresentare quegli italiani di Destra che sperano in Mario Draghi e non sono d’accordo con l’atteggiamento puramente egoistico di Giorgia Meloni – a rilanciare l’appello del leader della Buona Destra Filippo Rossi è Luca Vergani, neo responsabile del movimento in Valle Olona – ha ragione Filippo Rossi a prendere di mira il vampirismo politico di Giorgia Meloni, che senza pensare alle sorti dell’Italia scommette tutto sulla sua conquista di Palazzo Chigi con un perenne ricatto nei confronti di quella destra moderata che, ancora, va a braccetto col peggior sovranismo. Nonostante gli appelli a Mario Draghi da tutto il mondo produttivo, nonostante migliaia di sindaci preoccupati, nonostante i governatori di centro destra chiedano stabilità e continuità politica, nonostante l’Europa preoccupata per possibili derive filoputiniane, lei non si scompone e va avanti, come un Conte inverso, a urlare il suo dissenso globale».

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