Varese, ritorno in classe e servizi educativi: il punto dell’assessore Dimaggio

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L'assessore ai Servizi educativi Rossella Dimaggio

VARESE – E’ passata poco più di una settimana dal rientro a scuola degli studenti dopo l’ultimo lockdown. Un ritorno in classe tanto atteso da insegnanti e alunni. A fare il punto della situazione della ripresa delle attività in città è l’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio.

Assessore, come è ripartito il mondo della scuola a Varese?
«Per il momento sta andando decisamente bene. Le scuole della città si sono subito attivate con la didattica in presenza per elementari e prima media. Da quando la Regione è diventata arancione si è ripreso a pieno ritmo anche per le seconde e terze medie».

Gli studenti sono stati felici di tornare in classe?
«Sì. I bambini e i ragazzi sono di una contentezza inaudita. Sia i grandi che i piccoli sono felici: sono stata in alcune scuole e li ho visto entrare in aula con il sorriso in faccia. C’è grande soddisfazione anche da parte dei genitori».

Come stanno vivendo questo anno particolare gli alunni più piccoli?
«I bambini hanno una capacità di adattamento decisamente eccezionale, una resilienza che noi adulti non immaginiamo neanche. Anche i piccolissimi delle scuole dell’infanzia e dei nidi ormai sono abituati a tenere le distanze. Sono loro a dare lezioni a noi. E con la Dad, tranne qualche piccolo problema, le cose sono andate bene».

Le attività comunali invece come procedono?
«I nostri servizi erano prontissimi, abbiamo subito ripreso con mensa, prescuola, doposcuola e trasporti. Già dal primo giorno si è partiti come se le scuole non fossero mai state chiuse».

Gli insegnanti come hanno vissuto questo rientro?
«Nella maggior parte dei casi gli insegnanti sono stati vaccinati, e anche le educatrici del Comune hanno ricevuto almeno la prima dose. Siamo quindi abbastanza tranquilli da questo punto di vista».

Qual è stata l’importanza della collaborazione tra l’amministrazione e il mondo della scuola in questi mesi?
«Fin da febbraio dell’anno scorso il Comune si è fatto promotore di un patto educativo di comunità. Sono stati continui gli incontri con i presidi e con le associazioni dei genitori. Ci siamo sempre coordinati quando sono emersi casi di positività. È stato indispensabile a ottobre e novembre, quando i contagi erano parecchi in città, per limitare il più possibile la diffusione del virus».