Varese, botte e morsi ai poliziotti. Volante distrutta. Siulp: «Tutele e Taser subito»

VARESE – Non vuole essere rimpatriato dopo la scarcerazione: aggredisce i poliziotti e tenta la fuga. Era partito come un tranquillo servizio quello che ieri mattina, venerdì 8 luglio, avrebbe dovuto terminare con l’imbarco sull’aereo per il Marocco di un cittadino straniero appena scarcerato.

Non voleva essere rimpatriato

«Invece l’uomo ha fatto il bravo sino all’arrivo a Linate ma, alla vista dell’aeroporto, non è sembrato gradire la forzosa vacanza a costo zero impostagli verso il proprio Paese e ha pensato bene di farlo capire aggredendo gli agenti della Questura di Varese che lo avevano trasportato comodamente sul sedile posteriore dell’Alfaromeo fino allo scalo aeroportuale milanese», si legge nel comunicato diffuso oggi, sabato 9 luglio, dal Siulp, il principale sindacato di polizia.

Botte e morsi

Il cittadino marocchino ha tentato la fuga e per poterla mettere in atto ha aggredito i poliziotti che nel tentativo di contenerlo hanno riportato lesioni e un evidente morso all’avambraccio.

Distrutta l’auto di servizio

Gli operatori feriti, aiutati dai militari del servizio “strade sicure” sono riusciti a rimettere l’esagitato sulla vettura di servizio che, una volta messosi comodo sul sedile posteriore ha deciso di deformare la portiera e sfondarne i vetri con ripetuti calci nel nuovo tentativo di procurarsi la fuga.

Poliziotti senza tutele

«E’ andato in onda un film che ormai ben conosciamo – commenta Paolo Macchi il segretario del Siulp di Varese – E che tanto appassiona i cellulari di viaggiatori e passanti che non perdono occasione di filmare la disperazione e l’aggressività di taluni contrapposta all’impotenza di noi forze dell’ordine che, in assenza dei giusti strumenti e delle irrinunciabili tutele ormai e aggiungo giustamente non usiamo nemmeno più la forza poiché ogni azione finisce per rivoltarsi contro di noi».

Bloccato con il taser

«A quel punto solo il sopraggiungere della squadra volante meneghina, dotata delle fasce per l’immobilizzazione degli arti e del Taser ha consentito di scongiurare ben più gravi lesioni sia per lo straniero che per i poliziotti traendo in arresto il soggetto per la resistenza le lesioni e i danneggiamenti».

Dateci gli strumenti subito

Chiosa Macchi: «Non si può più attendere ed il Dipartimento deve accelerare vertiginosamente la distribuzione del Taser che sempre più spesso dimostra la sua straordinaria utilità che non può essere riservata ad un operatore su due delle volanti bensì deve entrare nel cinturone di ogni poliziotto che debba svolgere servizio in divisa o in abiti civili ed anche a quello impegnato nei corpi di guardia, nelle stazioni, sui treni, negli aeroporti e sulle strade ed autostrade». Ed ironicamente il Segretario del principale sindacato di polizia chiude aggiungendo che e gli avessero dato ascolto da oltre 15 anni «La Polizia conterebbe già quello strumento e avrebbe ridotto la lunga lista di aggressioni e di lesioni da entrambe le parti».

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