Varese, prende a calci la compagna per un piercing all’ombelico: 41enne a processo

VALMARCHIROLO – Una lunga lista di episodi violenti, tra calci, schiaffi e insulti, e un processo che si aprirà in autunno in tribunale a Varese, durante il quale i giudici del collegio dovranno occuparsi del calvario di una 36enne della Valmarchirolo, parte civile nel procedimento a carico dell’ex compagno, un 41enne accusato di maltrattamenti e lesioni.

Botte per il piercing

Dal 2016 al 2022. Sei anni di sofferenza, stando alle accuse, con atteggiamenti violenti come quello che sarebbe scattato in un giorno di diversi anni fa, sotto le vacanze di Natale: lei che torna a casa con un piercing all’ombelico, lui che per mostrare tutto il suo disappunto per quella scelta perde il controllo e la prende a calci, in presenza del figlio piccolo. Non un caso isolato, stando a quanto denunciato dalla 36enne: schiaffi per un presunto tradimento, mani al collo, la paura di essere presa nuovamente a botte, ma davanti a tutti.

Gli insulti e la corda nella giacca
E poi le umiliazioni verbali. Quelle per l’aspetto fisico: «Sei grossa come una botte». E quelle riguardanti il suo ruolo di genitore: «Sei una donna che non vale niente, sei incapace come madre». Tra i fatti denunciati c’è anche l’inquietante ritrovamento, da parte della donna, di una corda in una tasca della giacca. Un messaggio inequivocabile, per l’accusa, circa il rischio di fare una brutta fine.

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