MALPENSA – Si tratta dell’ennesimo sciopero per i lavoratori di Malpensa che chiedono il rinnovo del contratto nazionale e un aumento in busta paga adeguato al costo della vita attuale. Indetto dalle sigle di base (Flai, Usb, Cub e Adl) si terrà venerdì 20 ottobre nell’arco delle 24 ore e coinvolgerà tutto il personale aeroportuale. Il concentramento è in programma per le 10 alla Cargo city e sotto la palazzina Enac del T1 per poi confluire in un’unica manifestazione con assemblea.
Disagi per chi viaggia
Considerata l’alta affluenza dei precedenti scioperi si preannunciano disagi per chi viaggia in aereo. Per il trasporto aereo lo stop infatti inizierà dalla mezzanotte e andrà avanti fino alle 24 del 20 ottobre, coinvolgendo sia personale delle compagnie aeree sia quello degli scali aeroportuali. Ovviamente ci saranno delle fasce di garanzia che vanno dalle 7 alle 10 al mattino e dalle 18 alle 21 nel pomeriggio.
Stipendi poveri
Più volte negli scorsi mesi i sindacati hanno sottolineato come, anche in tanti ambiti aeroportuali, si possa parlare di lavoro povero. Spiega la Cub: «L’inflazione e i rincari di tutti i beni di prima necessità colpiscono con maggiore forza i lavoratori poveri, i precari e l’esercito dei senza lavoro, che sono arrivati a subire una crescita dell’inflazione effettiva, quindi una perdita del potere di acquisto dei loro redditi, di almeno il 18 per cento. Per questo le nostre organizzazioni sindacali hanno proclamato una giornata di sciopero generale nazionale che avrà come sue principali rivendicazioni il no alla guerra, l’aumento generalizzato dei salari pari all’inflazione, la cancellazione di tutti i contratti-truffa che prevedono paghe da fame e il no all’abolizione del reddito di cittadinanza». Aggiunge la Flai: «Per un rinnovo dignitosi del contratto e per ridare dignità a tutti i lavoratori dell’handling invitiamo a partecipare i massa allo sciopero generale dei sindacati di base».