Riqualificazione piazza Italia a Oggiona. Quella del sindaco è demagogia

piero colombo assessore oggiona

Tutti noi, mi auguro, abbiamo ricevuto il volantino dove è annunciata l’assemblea pubblica per la “Riqualificazione di Piazza Italia”.
Perché nel titolo, riporto, la parola “demagogia” è molto semplice: il politico fa una propaganda lusingatrice per le aspirazioni delle masse allo scopo di mantenere il potere, e questo è il nostro caso.
Esaminando solo il titolo si parla di riqualificazione di Piazza Italia e del sagrato della chiesa Parrocchiale; la parrocchia di Oggiona questo lavoro lo ha fatto molto tempo addietro, con l’abbattimento delle barriere architettoniche. A mia memoria senza oneri a carico del comune. A Santo Stefano non è stato fatto l’abbattimento barriere architettoniche, ci pensa l’amministrazione con denari pubblici.
Tutto questo è indicato come un atto dovuto, visto che il Covid-19 ha generato dei problemi di carattere economico, dice il sindaco Maffioli. Se è vero quello che dice, perché l’impegno economico non lo fa a Oggiona, finendo così un’opera che nel suo programma elettorale è al primo posto come impegno di mandato, mentre Piazza Italia è al quarto posto (preceduto dal Fabbricato Combattenti, recentemente acquisito dall’amministrazione, e dall’Ex Teatro di Santo Stefano)?
Questa è demagogia: buttare fumo negli occhi per ottenere un risultato che non è quello dichiarato, ma che ha un valore diverso.

Parla di rispetto del Pgt. L’Art. 58 del Pgt alla quale si riferisce è utilizzato per la classificazione delle strade e detta le regole per la formazione di nuove strade; se applichiamo la sua logica alle nostre strade, esistenti da molto tempo, forse diventerebbero tutte a senso unico.
Forse il sindaco non sa che non è fatta la segnaletica orizzontale “al centro strada” se la carreggiata è più stretta della normalità; Via Garibaldi ha le caratteristiche indicate nell’Art.58 delle norme tecniche in vigore e del codice della strada.
Sempre demagogia è il far credere che migliorerà la situazione dopo la creazione del senso unico per un tratto della Via Garibaldi.
Mi chiedo: ma allora se migliora la viabilità perché non fare tutta la via a senso unico? Che questo sia propedeutico a un’eventuale apertura sulla rotonda di Via Milano? Un collegamento tra Via Torino e la stessa Via Milano, opera non eseguita alla costruzione della rotatoria perché allora ritenuta pericolosa, oggi invece può diventare necessaria per soddisfare quale necessità.
La mancanza di uno studio reale di viabilità all’interno del paese porta a interventi post “demagogia” che sicuramente possono soddisfare il momento; ma un’amministrazione che si rispetti non pensa solo a domani, bensì al futuro guardando lontano.
L’incapacità di finire la piazza a Oggiona e la volontà di fare a tutti i costi (non si sa il perché) un lotto a Santo Stefano, è forse indice di voler superare problemi che non sono di competenza dell’amministrazione.

Questo comportamento crea due incompiute: una a Oggiona e una a Santo Stefano; giustificandosi con la parte economica, è come costruire una casa senza tetto e nel frattempo iniziarne un’altra senza completare la prima.
Tutto questo mi lascia molto perplesso come visibilità politica del futuro del paese.

Ciò che mi lascia più perplesso è la scelta della sede dell’assemblea pubblica, la sala consigliare: a memoria può contenere circa 80 persone sedute; con le normative Covid-19 ne possono entrare circa un terzo, quindi circa 27 persone. Un paese di circa 4300 persone può essere rappresentato solo da 27 persone?
Può essere che per facilitare l’accesso attivino la prenotazione online. Sperando che non ci siano dei limiti nella selezione delle prenotazioni in funzione di parametri sconosciuti. Può darsi che sarà installato un maxi-schermo esterno, per vedere e ascoltare ciò che succede in sala Consigliare, oppure che sia attivato un collegamento in videoconferenza.

Qualsiasi siano le opportunità tecniche che ci proporranno, credo che convocare un’assemblea per proporre un progetto già approvato e già sottoposto agli enti di competenza per la loro approvazione sia una vera trovata demagogica; ossia il senso è: io ho approvato il progetto, ho fatto l’assemblea pubblica, quindi voi l’avete visto e nessuno può fare osservazioni.
Ricordo che il sindaco Maffioli è stato eletto grazie al lavoro svolto dalla Lega sul territorio. Mi chiedo come possa il segretario cittadino della Lega accettare un’organizzazione del genere, dove non si garantisce la presenza delle persone (o meglio se ne limita enormemente il numero), contravvenendo così sia alla filosofia della Lega che è sempre stata vicina al cittadino senza pregiudizi, sia alla logica del coinvolgimento tanto dei simpatizzanti quanto di coloro che non lo sono.

Normalmente un’amministrazione si propone ai cittadini con un’idea forte che può essere criticata e migliorata, valutando il pensiero dei cittadini stessi e le loro proposte in sede di assemblea pubblica. Questo non sarà il nostro caso.

Nel 2017 l’ex parroco presentò al sindaco una soluzione progettuale degna di nota, che prevedeva il mantenimento del doppio senso di circolazione e la ristrutturazione del sagrato. Sembra che questo progetto sia ormai irrintracciabile negli uffici comunali; sarebbe interessante se venisse proposto in assemblea in modo di avere un confronto reale con il progetto già definitivo che sarà presentato e che, non essendo più nella fase preliminare, non può più essere modificato perché blindato.
Credo sia meglio terminare l’opera a Oggiona, sapendo che, essendo il territorio diviso in due parti per sua conformazione territoriale e urbanistica, tale progetto aggiungerebbe vivibilità e raggiungibilità ad entrambe le zone, dando servizi importanti come l’armadio farmaceutico (presente nel programma elettorale), anziché creare due incompiute.

Occorre avere il coraggio di dire no e pensare alla realizzazione di ciò che in campagna elettorale è stato messo al primo posto dal sindaco Maffioli e dall’assessore ai Lavori Pubblici, piuttosto che cominciare un’opera che nel suo totale costerà circa 800mila euro e che sicuramente, con il periodo economico che si presenta, non sarà mai finita, bensì rimarrà un’incompiuta.

Piero Colombo 
(ex assessore all’Urbanistica di Oggiona con Santo Stefano)

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