Gallarate, Exodus rinuncia al pranzo di Natale. Ma dona oltre 500 quintali di cibo

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GALLARATE – «Non solo non abbiamo potuto realizzare lo scorso pranzo di Pasqua, ma ora nemmeno quello di Natale. E’ inutile dire che il nostro esercito di volontari era davvero demoralizzato. Ma non ci fermiamo. Mai». Così la cooperativa sociale di Gallarate, 4Exodus anche quest’anno non ha rinunciato a rallegrare il Natale per molte persone in difficoltà. Con numeri che lasciano a bocca aperta, perché sono state distribuite 300 mila mascherine e consegnati più di 500 quintali di cibo.

In aiuto fino a Lodi

«Un esercito di aiutanti», così Roberto Sartori, il responsabile di 4Exodus descrive i volontari che ogni anno organizzano il pranzo di Natale all’oratorio di Madonna in Campagna, a Gallarate. Tuttavia, ieri, venerdì 25 dicembre, l’oratorio era chiuso, i tavoli non sono stati apparecchiati e i volontari non hanno potuto servire i tradizionali pasti agli ospiti. «Nonostante lo sconforto che questo periodo infonde in tutta la popolazione noi non ci siamo arresi e abbiamo deciso di concentrarci sull’aiuto diffuso alla popolazione, tramite il supporto alle associazioni locali e abbiamo coperto un’area che è arrivata fino a Lodi: luogo simbolo dell’inizio della pandemia», racconta Sartori.

Mascherine per tutti

L’obiettivo della Onlus quest’anno è stato quindi quello di consegnare pacchi, cibo e beni di prima necessità a famiglie e cittadini che si trovano in condizioni di indigenza. Una povertà che, a causa della pandemia da coronavirus, è sempre più in aumento. «Ci siamo subito messi in contatto con le Caritas, la protezione civile, ma anche le parrocchie e le comunità in modo da donare le enormi quantità di cibo, e non solo, che abbiamo ricevuto». E parliamo di cifre strabilianti, perché 4Exodus ha ottenuto una donazione di 500 mila mascherine chirurgiche. «Ne abbiamo già consegnate 300 mila, ma grazie alla grande disponibilità se qualcuno ne avesse bisogno siamo disponibili ad aiutare», lancia quindi l’appello Sartori.

Quintali di cibo

Sono però ancora moltissime le famiglie del nostro territorio che non riescono ad avere un pasto caldo a Natale, ecco allora che la Onlus ha organizzato un’altrettanto imponente distribuzione di pacchi alimentari, grazie alle donazioni di associazioni come il Banco Alimentare. «Abbiamo ricevuto circa 350 quintali di cibo, dai dolci alle bibite, ai quali bisogna poi aggiungere i circa 500 quintali di prodotti come la pasta. Insomma, abbiamo aiutato migliaia di famiglie non solo tra Gallarate, Busto e Varese, ma anche fino a Lodi».

Un circolo virtuoso

Il tutto è stato fatto mantenendo la dimensione sociale che caratterizza la cooperativa, che gestisce infatti una comunità per il recupero delle dipendenze a Villadosia. «E quest’anno sono stati proprio gli ospiti di questo centro ad aver consegnato i pacchi alimentari alle famiglie bisognose indicateci dal Comune, con il quale siamo sempre in contatto», spiega Sartori.

Richiedenti asilo lasciati soli

Un circolo virtuoso a 360 gradi che non si dimentica di una delle classi più emarginate della nostra società: i profughi. La cooperativa ospita infatti circa 90 richiedenti asilo nelle 7 sedi tra Castronno, Lonate Pozzolo, Cardano al campo e Gallarate e gli ultimi tempi non sono stati per nulla semplici. «Inizialmente le paure sono state tante, perché temevamo che lo scoppio di un focolaio in uno dei Cas sarebbe stato davvero difficile da gestire e certamente non è stato facile far mantenere tutte le misure di sicurezza, soprattutto perché abbiamo davvero vissuto un isolamento nel senso che siamo stati lasciati soli dalle autorità. Nessuno ci ha detto come comportarci, abbiamo dovuto creare noi un protocollo con la Prefettura», spiega Sartori.

Non ci arrendiamo mai

Ricordando che solo 3 profughi sono risultati positivi, ma asintomatici, dall’inizio della pandemia. «Fortunatamente i nostri ospiti sono sempre stati molto rispettosi ed essendo abituati a situazioni di epidemie si sono adattati meglio di noi. Il nostro duro lavoro e soprattutto l’impegno dei volontari, che non si sono mai arresi, ha fatto la differenza».

Gallarate, quasi duecento ospiti al pranzo pasquale di 4Exodus

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