Ex Bernocchi di Legnano, la svolta: via alla sistemazione di alveo e sponde dell’Olona

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LEGNANO – Dopo mezzo secolo cambierà volto l’ultima, vasta area industriale dismessa lungo l’Olona a Legnano. Con la firma, nei giorni scorsi, tra Comune e proprietari dell’area ex Bernocchi-ex Mottana (nella foto) della convenzione urbanistica “protocollo d’intesa At (Ambito di trasformazione) 5” prende il via l’attuazione del progetto di sistemazione idraulica e spondale del fiume Olona, prima fase del recupero delle aree dismesse, estese su 77.900 metri quadrati complessivi, che si prevede possa terminare tra una decina di anni. Il progetto, da attuarsi in due stralci a seguito dell’ottenimento della concessione demaniale, comincerà dalle demolizioni di alcuni fabbricati industriali dismessi a ridosso del fiume e posti sulla sponda sinistra (area ex Mottana) per proseguire con quelli sulla sponda opposta. La sistemazione idraulica e spondale è indispensabile per declassare il livello di rischio di esondazione delle aree a ridosso dell’alveo del fiume e quindi renderne edificabili i vari “ambiti” per le destinazioni residenziale e commerciale. Le demolizioni del primo stralcio potrebbero cominciare in estate, una volta ricevute le autorizzazioni. Strettamente connessa al progetto urbanistico di recupero delle aree dimesse, la rimodellazione del fiume avverrà con sponde inclinate rivestite da massi. Soltanto dopo l’inizio delle opere di sistemazione idraulica, si potrà procedere con l’approvazione dei cinque piani attuativi previsti dal masterplan. I piani sono indipendenti fra loro e in ciascuno di essi il masterplan individua le aree da destinare a servizi, quelle edificabili, la viabilità interna ed esterna (vedi la cartina sotto). Il volume edificabile è di 105.165 metri cubi, con un’altezza massima raggiungibile dagli edifici di 25 metri, pari a 8 piani.

Salvaguardati gli edifici storici, un parco sul fiume

legnano recupero bernocchi rigenerazioneurbanaDue gli obiettivi indicati dal Pgt: il mantenimento di edifici storici ed elementi significativi di archeologia industriale e un parco pubblico lungo le sponde del fiume. Per il primo, la Soprintendenza ha posto un vincolo sulla palazzina degli uffici (di proprietà privata) costruita nel 1902 a due piani e sopraelevata nel 1925 e individuato porzioni di facciate di edifici produttivi riconducibili all’architettura industriale del primo Novecento. Per il secondo obiettivo è stata prevista la formazione di un parco pubblico di 26.000 mq lungo le sponde dell’Olona e con affacci su corso Garibaldi e corso Sempione: per la scelta di essenze anallergiche e la presenza di elementi di architettura industriale, è stato denominato Bio Parco Archeologico. Lungo il ciglio del fiume, da via Gabinella a via Pontida, si snoderà una pista ciclabile che, insieme con percorsi pedonali, aree di sosta illuminate, impianto di videosorveglianza e arredi costituirà l’infrastruttura del parco. Su corso Garibaldi, di fronte al museo civico, il progetto prevede una piazza a uso pubblico di 3.090 mq. In progetto anche la realizzazione, a carico dei proprietari delle aree, di due ponti ciclopedonali, come pure la ristrutturazione e manutenzione del ponte già esistente in corrispondenza di via Madre Giuditta Baio.

Radice: «Visione nuova e più ampia di città»

«Finalmente – ha commentato oggi, venerdì 12 marzo, il sindaco, Lorenzo Radice – la città potrà vedere un recupero chiave per il collegamento tra il centro e la parte nord, con la valorizzazione dell’Olona per renderlo fruibile dai cittadini. Il recupero di aree dismesse come questa sono operazioni lunghe e complesse, che richiedono pazienza e un grande lavoro, tale da coinvolgere più Amministrazioni: proviamo a uscire dal libro dei sogni e a concentrare gli sforzi su quelle che hanno più potenziale di essere riqualificate per prime. I tempi lunghi sono anche il segno dei tempi che cambiano, con un’operazione come questa che rientra nella logica della rigenerazione urbana. Si parte da una visione diversa. Fra le idee, se avremo la disponibilità della palazzina uffici, c’è un pezzo della città dei bambini, con servizi educativi dedicati a loro e alle famiglie che lavorano: questo perché sull’area gravitano già servizi per l’infanzia, cui si aggiungeranno il parco e la pista ciclabile». Per l’assessore alla città futura, Lorena Fedeli, «inizia un processo che tutti attendono da anni. Il progetto è compreso in una visione più ampia di città, con obiettivi molteplici e molto importanti: grandi spazi verdi a disposizione della popolazione nella zona centrale della città; al centro del progetto c’è il fiume, considerato elemento naturalistico da valorizzare e da rinaturalizzare, non canalizzare; la continuità territoriale, importante per una città connessa e permeabile nel passaggio da una sua zona all’altra; la riduzione delle “isole di calore”; la valenza culturale dell’Olona, lungo i cui argini porteremo cultura diffusa; la mobilità dolce nei collegamenti cittadini e sovracomunali, con la pista ciclabile di interesse regionale perché lungo l’asse Milano-Svizzera; ponti ciclo pedonali fondamentali, perché ricompresi nella rete delle bicipolitane. La palazzina potrebbe formare un asse culturale con il museo fino alla palazzina liberty in via Pontida, attuale sede della Croce Rossa. Qualificare uno spazio urbano in questo modo – ha concluso Fedeli – genera benefici anche per gli operatori privati che vogliono investirvi».

Altro passo verso il recupero dell’ex Bernocchi. Sull’Olona 3 ponti ciclopedonali

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