BUSTO ARSIZIO – Cornacchia non si arrende alla doppia convocazione del consiglio comunale. E deposita una proposta di delibera in cui chiede di cambiare un comma dello statuto comunale. L’obiettivo: far decadere la modifica del regolamento del consiglio comunale voluta dal sindaco Antonelli.
«Propongo di modificare un comma dello statuto aggiungendo che il consiglio comunale, in seconda convocazione, per essere valido dovrà poter contare sulla presenza di almeno la metà dei consiglieri, ovvero 12. Insomma non si può correre il rischio che delibere importanti e che riguardano ad esempio bilancio e pgt vengano votate da un consiglio falcidiato di assenze. Ho provato a far capire agli altri colleghi consiglieri quanto sia dannosa la modifica al regolamento voluta dal sindaco Antonelli, ma senza riuscire a convincerli. Ora c’è un unico modo per tornare indietro, ovvero quello di modificare lo statuto, che per la gerarchia delle fonti prevale su ogni tipo di regolamento. Mi auguro che questa volta chi siede in consiglio capisca l’importanza della questione».
E se Cornacchia motiva questa sua mossa come l’unica via per garantire un’ampia collegialità democratica su decisioni importanti, d’altro canto c’è chi sostiene che l’azione del consigliere sia dettata dalla volontà di non farsi neutralizzare.
Già, perché con l’approvazione della modifica del regolamento, di fatto, il sindaco ha tolto ogni alibi a quei consiglieri di maggioranza, che in passato hanno fatto tremare la coalizione di governo. Una mossa quindi per “disarmare” le voci più critiche, tra le quali c’è anche Diego Cornacchia. Il consigliere che oggi fa parte del gruppo misto non ha certo intenzione di farsi disarcionare e con la proposta di modifica allo statuto tenta far rientrare dalla finestra ciò che è appena stato fatto “uscire” dalla porta. Ma per riuscirci dovrà contare sui voti di 16 consiglieri, ovvero dei due terzi dell’aula.