Somma, Bellaria striglia la Lega: «Sulle scuole medie polemiche da osteria»

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SOMMA LOMBARDO – «Grazie ai consiglieri che hanno contribuito a segnalare ciò che non va. Ma ci è dispiaciuto veramente leggere polemiche da osteria». Il sindaco Stefano Bellaria qualche sassolino dalla scarpa se l’è tolto. La Commissione Territorio di ieri, 2 febbraio, richiesta dalle minoranze per fare il punto sul riscaldamento guasto nella scuola media Leonardo da Vinci di Somma Lombardo è stata completa, si può dire. La minoranza ha chiesto, la maggioranza ha risposto. Da un punto di vista tecnico, l’impianto dovrebbe riprendere il suo normale funzionamento nel giro di due giorni. Almeno secondo i piani. Mentre, sul versante politico, il primo cittadino non ci ha girato troppo intorno: «Vedere un post in cui si dice che gli amministratori, invece di pensare alle caldaie, guardano alle loro indennità, ha fatto schifo». Niente nomi, ma il riferimento è chiaro.

Due giorni di intervento

Il caso è ormai noto. Negli ultimi giorni, molti genitori hanno lamentato – anche con toni accesi – una temperatura troppo rigida nelle classi delle medie sommesi (quattro, nello specifico). O comunque quanto basta per non permettere il normale svolgimento delle lezioni, indicativamente i 18 gradi. Il problema era «uno scompenso causato da una perdita d’acqua», ha spiegato in aula l’assessore Edoardo Piantanida Chiesa (Lavori Pubblici). Ripercorrendo gli step delle operazioni, ha poi aggiunto che «si è deciso di anticipare uno dei lavori previsti per quest’estate, ovvero la sostituzione di pompe per il ricircolo dell’acqua». Operazione che porterà alla momentanea chiusura della scuola per due giorni, per poi «garantire il rientro in aula il prossimo lunedì». A lavori sistemati. Fra le cause che hanno contribuito a creare questo disagio, le normative anti-Covid. Più precisamente, la prassi di aprire ciclicamente le finestre per garantire il ricambio d’aria. Anzi, ha aggiunto l’assessore, va considerato che «in molti casi si abusa di questa soluzione, tenendo aperte le finestre più del dovuto». Il risultato è un impianto «in sofferenza» e già datato di suo, con alle spalle anni di ridimensionamenti. Di fatto, una frecciatina diretta alla dirigenza scolastica, lanciata dal presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio. Questo perché, ha detto, «sta all’intelligenza di un insegnante decidere quanto tenere aperta una finestra, per tutelare la salute degli alunni».

«Questa non è politica»

Poi, la parte politica. Una parentesi del sindaco per i ringraziamenti ai rappresentati dei genitori («hanno fatto del loro meglio, a volte sopra le righe, ma è naturale che accada»), ma anche la garanzia che «ognuno di noi si è impegnato al massimo, in un’ottica di collaborazione fra scuole e Comune». Fino alla sferzata:  «Solo una cosa ho trovato sgradevole, che è girata anche nelle chat dei genitori». Il riferimento va a un post pubblicato sui social dalla Lega. Che recita: «Le caldaie sono in sofferenza, non come gli stipendi degli amministratori che sono stati prontamente aumentati, come previsto dalle norme centrali». Al sindaco non è proprio andata giù: «Questa non è politica. Se la discussione riguarda il tentativo di trovare una soluzione, porte aperte. Ma se invece è fango nel ventilatore, allora non ci siamo». E, lapidario, ha sottolineato: «Ci aspettiamo serietà: sì alle critiche, no al populismo. Non è così che si risolvono i problemi e, visto come è andata, non fa nemmeno vincere le elezioni».
Ora il piano per il futuro è incentrato sulle scuole. E, in questo caso, «parliamo di quasi 900mila euro in due anni, tra impianti, tubazioni e rifacimento dei pavimenti, oltre al riscaldamento». Un modo per dire che «abbiamo a cuore la scuola e, assicuro i genitori, i vostri figli».

La posizione delle minoranze

Sferzate a parte, il dibattito in aula si è limitato a un confronto tra minoranze alla ricerca di chiarimenti e la maggioranza che ha dato un quadro della situazione. Così Manuela Scidurlo (FdI): «Siamo qui perché contattati dai genitori, ma l’assessore è stato chiaro e ha risposto alle domande». Per il consigliere leghista Martina Barcaro, l’auspicio è «che gli alunni rientrino a scuola come previsto e che l’eccessiva areazione con le finestre aperte venga calmierata. Ma anche che in futuro non sorgano problemi simili». Infine, più tagliente, Alberto Nervo (SommaSì): «Sono passati due mesi da quando è emerso il problema. Si poteva sicuramente intervenire prima».

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