Gallarate, più di 2000 persone in piazza con un solo obiettivo: salvare l’ospedale

GALLARATEIl tema ospedale scuote Gallarate, mobilita i cittadini: sono più di duemila le persone che hanno deciso di scendere in piazza, questa sera 8 giugno, per partecipare alla manifestazione «per salvare il Sant’Antonio Abate». Una partecipazione corale, inaspettata anche dagli organizzatori della manifestazione: le associazione degli ammalati. Questa volta la politica non c’entra, al punto che gran parte dei suoi rappresentanti hanno deciso di disertare l’appuntamento con le più disparate giustificazioni. Come se il problema non riguardasse né le istituzioni né i partiti, non tutti i partiti però. Annunciata comunque l’assenza di Fratelli d’Italia e Lega. presenti invece i consiglieri regionali Samuele Astuti (Pd) e Luca Ferrazzi (Lista Moratti), oltre agli esponenti di Centro Popolare, Forza Italia, +Gallarate e OCG.

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Il corteo all’ospedale

I manifestanti si sono ritrovati alle 21 in piazza Giovane Italia, per poi spostarsi nella vicina via Pastori, davanti all’ingresso principale del nosocomio. Oltre duemila cellulari si sono alzati al cielo, simboliche fiaccole che cercano speranza e sostegno per salvare l’ospedale. Guarda il video:

Negli interventi le esortazioni alle autorità competenti, in questo caso la Regione, affinché bloccassero la deriva che ha imboccato lo storico ospedale, con reparti dismessi e servizi ridotti al minimo. Una situazione inaccettabile che provoca disagi e disservizi. Al punto che Pierluigi Galli, alto esponente del Pd, è arrivato richiedere le «dimissioni del direttore generale (Eugenio Porfido, ndr), visto e considerato che negli ultimi due anni non è stato in grado di affrontare il problema». Le sue parole nel video:

Fra i presenti anche il consigliere regionale dem Samuele Astuti: «È stato dimostrato che la preoccupazione è di tutta la città. Serve una risposta concreta».

Ma non è solo la politica a parlare. È soprattutto la gente, le persone che hanno «bisogno che li ospedali lavorino», ha detto un malato di Sla durante il suo intervento. «Qualcuno, più in alto, dovrebbe mettersi anche per un giorno sulla sedia a rotelle. E vedere come ci si muove». La sua testimonianza:

Un messaggio forte e chiaro

Una situazione che trova cause nella mancanza di medici, ma non solo. Alla quale, in attesa del previsto ospedale unico con Busto Arsizio, che arriverà quando arriverà, bisogna trovare una soluzione che garantisca la continuità e l’affidabilità delle cure. Le duemila persone che hanno scelto di manifestare sono un serio monito per chi ha la responsabilità delle decisioni. Il messaggio è forte e chiaro.

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