BUSTO ARSIZIO – Non c’è il due, senza il tre! Anche la terza edizione del torneo “Vecchie Glorie – over 40” è andato definitivamente agli archivi nel segno della San Marco (nella foto in festa con i giocatori del San Filippo), ma sul campo di via Villoresi si è riscontrato l’ennesimo successo. Per chi è nato a cavallo degli anni sessanta e settanta, Busto Arsizio – fra Cas, Ardor, San Marco, Borsanese, Antoniana, San Filippo, Beata Giuliana e Busto 81 – è sempre stata la città dei derby cittadini, combattuti all’ultimo respiro, in ogni categoria: dai pulcini alla prima squadra.
Vecchie glorie a chi?
I tempi cambiano, i giovani d’oggi sono diversi, ma alla San Marco, tre anni fa, hanno deciso di rifar rivivere le atmosfere d’una volta, quando si viveva di pane e pallone, quando si giocava con qualsiasi condizione atmosferica (e su qualsiasi campo), quando il calcio era tutto. E così ecco l’idea (geniale) di un torneo “Vecchie Glorie”: un modo per ricontrarsi tutti insieme dopo anni e anni, un modo per riaffrontarsi non più da ragazzini o ragazzi, ma da papà attempati e con la pancia, un modo soprattutto… per litigare, allora come oggi per un fallo subito, per un rigore non concesso e chi ne ha più ne metta.
Triplete San Marco
Tralasciando la condizione atletica, ai minimi termini per non dire di peggio…, in campo si è però rivista la stessa voglia di vincere di sempre, con alcune giocate di livello (Andrea Sigurtà, premiato per il miglior gesto tecnico del torneo, ha provato anche a 40 anni una delle sue proverbiali mezze rovesciate), i soliti gol dei bomber di razza (Massimiliano Truglio, capocannoniere, non ha perso il vizio…) e le immancabili paratone di veri numeri uno (Nicola Turi e Gabriele Capisani su tutti). Ad alzare il trofeo, per il terzo anno consecutivo, è stata la San Marco, impostasi ai rigori sul San Filippo, mentre il Beata Giuliana è salito sul gradino più basso del podio nella finalina sull’Antoniana, ma aldilà della graduatoria finale (alle loro spalle Busto 81, Cas, Borsanese e Ardor) ritornare in campo a 40/50 anni suonati è già stata una grande vittoria, per tutti.