Antonelli annuncia in consiglio: «Farò il palaginnastica», ma la Lega mugugna

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BUSTO ARSIZIO – Sui social ha un po’ giocato al gatto con il topo. Ha stuzzicato la curiosità (e anche l’incazzatura dei suoi) annunciando una grande sorpresa in un paio di post, ma senza svelare di cosa si trattasse. Insomma il sindaco Emanuele Antonelli ha voluto giocare un colpo ad effetto per annunciare, come ha fatto ieri, martedì 23 luglio, in consiglio che «il palaginnastica si farà». Il progetto è passato nella giunta pre consiglio e ora ci sono 90 giorni per fare le osservazioni del caso. La speranza del sindaco è posare la prima pietra «a gennaio prossimo e vedere chiuso il cantiere entro fine del 2020, perché io su questo intervento credo molto».

Nelle mani del sindaco

Piaccia o non piaccia il sindaco Emanuele Antonelli in poco meno di 40 minuti ha servito un lunghissimo elenco di cose fatte o pronte (non proprio subito subito) a partire. E ha messo a tacere i mal di pancia della sua stessa maggioranza. Che però non sono guariti e che tra lunedì e ieri, martedì 23 luglio, non sono certo stati pochi. E tutti provocati dal piglio militare con il quale il primo cittadino sta guidando una maggioranza che perde pezzi e con le pezze, che barcolla, ma non crolla. Anzi si rialza, cammina e, vedendo la lista dei progetti da cantierizzare, sembra quasi addirittura correre.

Di fatto ieri, martedì 23 luglio, il sindaco ha maramaldeggiato davanti a consiglieri di maggioranza di fatto silenti e di minoranza che, pur provandoci, non hanno scalfito le sue certezze. E davanti agli assessori, ancora stupiti da una giunta straordinaria annunciata lunedì mattina, sconvocate al pomeriggio e rinviate a ieri. Che si riunita con una convocazione via whatsapp , sul far della sera, due ore prima del consiglio e di fatto al buio. Perché nessuno, tranne il primo cittadino, sapeva esattamente di cosa si sarebbe parlato e cosa avrebbero approvato.

Antonelli, infatti, ha tenuto coperto fino all’ultimo un ordine del giorno che prevedeva un solo punto. E che punto: palaginnastica e progetto di tutto il comparto di Beata Giuliana. Che comprende nuovo palaghiaccio, recupero dell’attuale scheletro, realizzazione di spazi commerciali, ristorante e bar. Un’operazione da realizzare con un project financing da circa 22 milioni di euro, di cui 4,5 di tasca comunale. Insomma, mentre la politica (tutta la politica bustocca) si interroga e manifesta dubbi su metodi e mancata condivisione dei progetti da parte del sindaco, Antonelli, da sempre allergico a riti e liturgie, sceglie un’altra corsia per non farsi imbrigliare, per portare a casa punti a favore e per andare all’incasso in termini di “intoccabilità”. Tanto che pur non avendo una giunta completa, forse nemmeno un’idea di come chiudere la crisi, “fa e disfa” dal momento che ha in mano tutte le deleghe pesanti, che gli danno mano libera. Su tutto. O quasi.

Il salvagente

Ieri in giunta è passato il progetto del campus di Beata Giuliana e subito è scoppiato il malumore. Tra i partiti di maggioranza. Soprattutto in zona Lega. Il Carroccio, ma un po’ tutta la maggioranza, è stata lasciata in un angolo (per il momento) su una partita molto importante. Tanto che il consiglio, che avrebbe dovuto riunirsi dopo un paio d’ore, ha rischiato di saltare: in maggioranza mancavano sei consiglieri. Assenti Diego Cornacchia e Maria Angela Buttiglieri, i leghisti Paolo Licini e Ivo Azzimonti e le new entry Paolo Efrem di Busto Grande – Lombardia Ideale e Michela Provisione. Tutte assenze non legate alla balletto delle convocazione della giunta. Tutte assenze annunciate. Ma che hanno rappresentato una tentazione, alla quale c’è chi ha pensato, ma nessuno ha colto.

Ad ogni modo a garantire il numero legale sono stati i consiglieri del Partito Democratico e di Busto al Centro, che nella capigruppo hanno messo subito le cose in chiaro: “Non saremo noi a far saltare un consiglio che, comunque si riunirebbe di nuovo tra due giorni. Si va in aula a dare battaglia”. E a bocciare (Pd) o astenersi (Bac) su scelte che, una volta in sala esagonale, sono passate senza troppi problemi seppur con una maggioranza a scartamento ridotto.

La frustrazione della Lega

Il consiglio è arrivato fin quasi al cuore della notte. E al termine pure la rabbia di pezzi di maggioranza era sfiancata al punto che non è nemmeno venuta fuori nei discorsi che in genere si prolungano nel cortile di Palazzo Gilardoni. Silenzio anche a seduta finita. Anzi sfinita. Eppure non sono mancati brontolii, capannelli nei corridoi e ragionamenti sull’opportunità di dare un segnale al capo del vapore. Al Carroccio soprattutto, il fatto che il mega progetto di Beata Giuliana sia stato fatto passare in giunta quasi “alla chetichella”, senza uno straccio di condivisione vista l’importanza dell’intervento, proprio non è andato giù.

Ma il groppo di rabbia e nervoso che ha preso allo stomaco più di un leghista, non è venuto su. E continua a stare lì dov’è e dove è rimasto fino a questo punto. Insomma la linea leghista resta quella del buon viso a cattiva sorte. Che tradotto in concreto significa: “Prego sindaco, faccia lei“. E Antonelli, sul fare da sé, non si fa certo pregare. Tanto che ieri in consiglio, senza star lì troppo a guardare che molte cose fatte sono state avviate negli anni precedenti, ha snocciolato moltissimi progetti. E tra questi caserma dei carabinieri, centro sociale e guardia medica di Sant’Anna, recupero delle vecchie carceri e multipiano del tribunale intestandoseli e marchiandoli “Antonelli”. Cosa che nessuno ha sottolineato, ma quasi tutti hanno notato.

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