Inchiesta Mensa dei poveri: Palumbo e Gorrasi verso il processo?

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GALLARATE – Mensa dei poveri: chiuso il primo troncone della maxi inchiesta su un presunto giro di mazzette e finanziamenti illeciti tra Milano e Varese. Per 71 dei 115 indagati la procura di Milano si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Forse anche il giudizio immediato così come già “preventivato” prima che Nino Caianiello, considerato dagli inquirenti l’anello di congiunzione del presunto sistema corruttivo, iniziasse a parlare. Tra i nomi eccellenti per i quali la Dda si appresta a chiedere il rinvio a giudizio ci sono quelli del consigliere regionale di Forza Italia Angelo Palumbo per un presunto finanziamento illecito di 10 mila euro, ottenuto tramite l’intertessamento dell’ex-consigliere comunale bustocco Carmine Gorrasi e di altri 2 mila tramite Alberto Bilardo.

Caianiello potrebbe far saltare gli accordi per i patteggiamenti

Pronta la richiesta di rinvio a giudizio, pare, anche per Gorrasi stesso. La maggior parte degli indagati gallaratesi, Bilardo per primo, ha raggiunto un accordo per un patteggiamento. Tuttavia il fatto che il Mullah Caianiello stia parlando da quasi un mese, e che abbia ottenuto i domiciliari e che a sua volta ipotizzi un accordo per patteggiare, potrebbe far saltare alcuni di questi accordi. Se l’ex plenipotenziario di Forza Italia arrestato il 7 maggio scorso avesse aggiunto con le sue dichiarazioni altri capi di imputazione agli altri coinvolti gli accordi raggiunti dovrebbero essere modificati. In questo senso, seppur senza che nessuno lo dichiari apertamente, ci sarebbe parecchio nervosismo tra gli altri indagati e in particolare tra i loro avvocati. Entro fine anno alcuni dei coinvolti potrebbero già trovarsi davanti al gup che deciderà il da farsi. L’inchiesta tuttavia non è affatto chiusa. Al netto del fronte patteggiamenti, la procura di Milano ha stralciato due posizioni. La prima quella del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, per il quale probabilmente si prospetta una richiesta di archiviazione. La seconda, quella più controversa, dell’ex europarlamentare Lara Comi nei confronti della quale, invece, si prospetterebbe un ulteriore approfondimento. Di fatto, chiuso il primo troncone, con la richiesta di processo che avanza, l’indagine parrebbe avviata a percorrere un secondo filone.

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