Lirica a Gallarate, Mauro Bonfanti da “Amici” al Condominio per il Rigoletto

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GALLARATE – «Lirica senza barriere», per una delle opere più famose di Giuseppe Verdi. Lo auspica Mauro Bonfanti, baritono e insegnante di canto, in vista dello spettacolo di venerdì 6 dicembre al Teatro Condominio di Gallarate. È lui il protagonista (dalle 21) del “Rigoletto”.

La lezione di Pavarotti

Uno degli ultimi allievi di Luciano Pavarotti, nonché presidente e fondatore dell’Associazione Culturale Giuseppe Verdi di Mesero e del concorso lirico internazionale “Santa Gianna Beretta Molla”, Bonfanti non solo vanta un’attività ventennale in teatri nazionali e internazionali, ma anche televisiva: «Dopo quattro mesi di lezioni, ho concluso il percorso come insegnante di canto lirico nella trasmissione “Amici” di Maria De Filippi. Seguendo la strada del mio maestro di non imporre mai barriere all’opera lirica: da qui il mio contributo nel talent show dei giovani in tv, ove ho colto sincero interesse per l’opera, oltre alla voglia di tornare alle origini, onde capire il legame tra musica colta e leggera».

La vicenda è tratta da un dramma di Victor Hugo

Rigoletto è una delle opere verdiane più famose; il libretto è di Francesco Maria Piave e la vicenda è tratta dal dramma di Victor Hugo “Le roi s’amuse” (“Il re si diverte”). Tragedia divisa in tre atti, la sua prima rappresentazione andò in scena al teatro La Fenice di Venezia il giorno 11 marzo 1851 riscuotendo un immenso successo di pubblico e di stampa. Rigoletto inaugura la cosiddetta “trilogia popolare” completata da Trovatore (1853) e Traviata (1853), tre delle opere più amate di Verdi, e costituisce una svolta fondamentale nella sua arte, sia sul piano del dramma che su quello della definizione musicale delle psicologie e dei caratteri. Tra i brani più caratteristici sono da citare «Cortigiani, vil razza dannata», «La donna è mobile», l’incontro di Rigoletto con Sparafucile e il quartetto dell’ultimo atto.

La trama

La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo. Rigoletto, gobbo buffone di corte, ha una figlia, Gilda, la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le sue beffe feroci. Gilda si è invaghita, credendolo un povero studente, del frivolo e incostante duca di Mantova, che si è introdotto furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata. In un secondo tempo i cortigiani del duca, che intendono vendicarsi di Rigoletto, rapiscono Gilda e la conducono al palazzo, credendola però l’amante e non la figlia del buffone. Quando Rigoletto vi incontra la figlia, che, sedotta dal duca, si dispera per la sua sorte, giura di vendicarne l’onta e, ingaggiato un sicario, Sparafucile, ordisce la vendetta. Ma all’ultimo momento Gilda, ancora innamorata del duca, si sostituisce a lui e cade pugnalata in sua vece.

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