Albizzate, il Crai verso la riapertura. Il sindaco: «Ma priorità alle indagini»

ALBIZZATE – «Una decina di giorni circa, poi potremo intravedere uno spiraglio di ritorno alla normalità. Naturalmente senza dimenticare, e sono certo che questo non accadrà mai, la tragedia impareggiabile che qui è accaduta». Il sindaco di Albizzate Mirko Zorzo fa il punto sulla situazione in via Marconi dopo il drammatico crollo del cornicione dell’ex Bellora che ha travolto e uccisi Fouzia Taoufiq e dei suoi due bambini (5 anni il maschietto, 12 mesi la bimba) lo scorso 24 giugno.

Spiraglio di normalità

«I lavori di messa in sicurezza dell’edificio gemello a quello teatro del crollo, l’edificio dove ha sede il supermercato Crai, sono partiti ieri (venerdì 10 luglio) – spiega il primo cittadino – Da quello che ho visto gli interventi dovrebbero andare avanti almeno per una decina di giorni. Poi potremo avere quello spiraglio di normalità al quale mi riferivo prima. Zorzo aggiunge: «Tutti gli enti coinvolti nella vicenda, a cominciare dal pubblico ministero per arrivare ai periti nominati dalle parti, stanno facendo tutto il possibile per consentire nel minor tempo possibile una ripartenza. E di questo Albizzate è grata. Naturalmente la priorità principale resta quella di accertare la verità sull’accaduto. C’è una famiglia decimata (due gli indagati già iscritti) che ha diritto ad avere giustizia e anche tutta la comunità albizzatese vuole sapere il perché del crollo. Il perché di questa tragedia». Via Marconi è sempre stata «Come una seconda piazza – spiega il sindaco – Qui ha sede l’unico supermercato del paese. Hanno sede tante attività. C’è il mercato settimanale. Un luogo vitale, il posto dove ci si incontrava o si lavorava. Oggi queste macerie pesano sul cuore». Tornare alla normalità non significa «Voltare pagina di colpo o dimenticare – continua Zorzo – In questo senso non voglio essere frainteso. La nostra vicinanza alla famiglia Hannac è totale».

Tutta Albizzate vuole la verità

Tanto da voler attendere «Nel pieno rispetto per il dolore – dice il primo cittadino – Per la proclamazione del lutto cittadino. Ad oggi non è ancora stata fissata una data perché non sappiamo quando le salme della mamma e dei suoi bambini potranno fare ritorno in Marocco. E’ desiderio dei famigliari, un desiderio comprensibilissimo,dare sepoltura ai propri cara a Casablanca. Il Marocco, il 15 luglio, dovrebbe riaprire le frontiere chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus. Speriamo che nei prossimi giorni si possa avere una data per la partenza delle salme di questi nostri concittadini. Vorremmo far coincidere il giorno di lutto cittadino con quello dell’ultimo saluto prima dell’imbarco in modo da far sentire vicinanza e rispetto ai famigliari delle vittime».

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