All’Apollonio in scena la Parigi di Van Gogh e viaggio tra le Mille Bolle Magiche

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VARESELa vita di Vincent Van Gogh raccontata, attraverso l’intensa corrispondenza con il fratello Theo, in una pièce teatrale: oggi, venerdì 10 febbraio, alle 21 va in scena al Teatro di Varese “Van Gogh Cafè”, commedia con orchestra dal vivo scritta e diretta da Andrea Ortis, firma eclettica nel panorama del musical italiano. Domani alle 16 avrà inizio un viaggio fantastico per grandi e piccoli tra “Le Mille Bolle Magiche” condotto dalla fata Silvia Gaffurini.

L’età d’oro dei Cafè chantant

In una fervida Francia, in un’effervescente Parigi, artisti, letterati, studiosi si incontrano, come rappresentanti del mondo culturale e borghese, all’interno di cafè che, ben presto si trasformano, in centri di divertimento e pensiero, i Cafè chantant. Lo spettacolo si svolge proprio all’interno di uno di questi locali in cui, oltre a consumare bibite e generi alimentari, si poteva assistere a spettacoli di musica e canto. È un’età d’oro e Parigi diventa il modello del divertimento su scala europea. Così i cafè iniziano a esser frequentati da artisti di grande fama, del calibro di Vincent Van Gogh, George Braques, Cezanne, Renoir, Manet, Gauguin, Modigliani, solo per citarne alcuni.
“Van Gogh Cafè” racconta la vita di Vincent grazie alla curiosità e alla sottile insistenza di Luc, cameriere del locale. L’antiquario M. Louis Philippe (Andrea Ortis), ricorda a lui la vita di Vincent, alcuni suoi momenti focali, i nodi più interessanti della sua arte pittorica, leggendo a volte alcuni passi originali ricavati dalle lettere al fratello Theo, altre volte immergendo il pubblico in grandi proiezioni animate 3D che avvolgono spettatori e scena trasformandola in una “Notte Stellata” o in un “Campo di grano”, altre volte coinvolgendo l’habitat scenico in una vera e propria trasformazione in giallo “Girasole” o in lilla “Iris”.

Le ore che precedono la messa in scena di una “prima”

All’Apollonio verranno rappresentate le ore che precedono la messa in scena della “prima” di uno spettacolo serale, vivendo le emozioni delle prove, le confidenze da camerino, le competizioni tra ballerine, le dinamiche umane dei musicisti e soprattutto, narrando il rapporto contrastato tra la cantante solista Madame Odile (Floriana Monici), ormai a fine carriera, e una giovane cantante Mademoiselle Aline, aspirante al ruolo di protagonista. Da una parte alcuni musicisti, delle ballerine e una cantante si stanno preparando alla performance serale, dall’altra l’antiquario racconta la storia ed è anche avventore dello stesso Cafè.
Il linguaggio si sviluppa grazie ai musicisti presenti (pianoforte/musette, violino, chitarra, contrabbasso e percussioni) diretti dal maestro Antonello Capuano e ad energici ed espressivi interventi coreografici del corpo di ballo diretto dal coreografo Marco Bebbu, il tutto mosso in un ambiente scenico suggestivo progettato da Gabriele Moreschi, all’interno di atmosfere luminose e visive di Virginio Levrio con un allestimento di costumi storici firmati da Marisa Vecchiarelli.

La storia di uomini e donne nella Parigi di metà Ottocento

Lo spettatore si trova così immerso nella Parigi di metà Ottocento, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre. “Van Gogh Cafè” è la storia di uomini e donne, parallele a quella del grande pittore olandese, narrata tra fiducia e cadute, malinconie profonde e gioie debordanti, tra amicizie stimolanti e solitudini feroci. Lo sfondo musicale attraversa il racconto con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti francesi: Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu e Yves Montand, per citarne alcuni.
“Van Gogh Cafè” è anime intrecciate, tempi saldati e sovrapposti, binari paralleli, forme espressive molteplici che allargano lo spazio del racconto dando il respiro che il pittore chiede. Pochi contorni netti e pochissimi limiti definiti e dettagliati, “Van Gogh Cafè” è uno spettacolo felicemente intriso dell’animo inquieto, nostalgico e inguaribilmente solitario di Vincent, ma allo stesso modo pervaso di speranza e desiderio, impastato dello stesso colore del suo creatore, spesso e materico, muscolare, carnale nel suo insofferente, ansioso e travagliato mal di vivere.

La Fata delle Bolle e lo scienziato Fan Yang

Silvia Gaffurini, meglio conosciuta come la Fata delle Bolle, è una specialista nel campo della “Bubble Art”: con pluridecennale esperienza, proviene dalla scuola di Fan Yang, scienziato e precursore nell’arte delle bolle di sapone. Nel corso della sua carriera ha portato spettacoli nei cinque continenti: grandi teatri, show televisivi, parchi divertimento, eventi aziendali e le migliori compagnie crocieristiche mondiali.
Negli ultimi anni l’artista si è specializzata nell’intrattenimento “family”. I bambini, soprattutto i più piccoli, amano le bolle di sapone e Gaffurini nei suoi spettacoli riesce a creare un programma perfetto che incanta loro e affascina gli adulti: la dolcezza del suo personaggio, il look, l’originalità e la spettacolarità degli effetti presentati creano un mix ideale per rendere questo spettacolo perfetto per i programmi pomeridiani.

In Italia il “Gazillion Bubble Show” di Broadway

La Fata delle Bolle stabilisce una grande empatia con i bambini, che si appassionano al suo personaggio e alla fine dello spettacolo non vedono l’ora di salutarla e abbracciarla. “Le mille bolle magiche” è un grande show dedicato a tutta la famiglia: le bolle di sapone ne sono le protagoniste in tutte le loro forme più spettacolari, divertenti e coinvolgenti. Lo spettacolo nasce dalla produzione “Gazillion Bubble Show” di Yang, di cui Gaffurini è stata allieva e parte integrante dall’anno 2000. La versione italiana è stata intitolata “Le Mille Bolle Magiche” ed è stata adattata con testi e contenuti adatti al pubblico nostrano pur mantenendo gli aspetti altamente spettacolari dell’originale, in scena in pianta stabile al “New World Stages” di Broadway e in tour in tutto il mondo.

L’esperienza di entrare in una megabolla

La protagonista conduce il pubblico in un viaggio fantastico raccontando, attraverso le sue bolle di sapone, la bellezza della natura e la necessità di usare la fantasia e la creatività nel mondo quotidiano. Si potranno ammirare composizioni di bolle coloratissime di ogni forma, bolle giganti e giochi di bolle che meritano di essere visti. Il pubblico non sarà solamente spettatore passivo, ma i bambini saranno coinvolti e potranno essere chiamati sul palcoscenico per vivere direttamente le esperienze di entrare in una megabolla, una nevicata di bolle sul palco o fare una sfida con le bolle di sapone. La finalità dello spettacolo è di riportare grandi e piccoli a uno stato primordiale della fantasia, esaltare la bellezza della natura che ci circonda, dando anche nozioni di carattere scientifico, e, non ultimo, riunire la famiglia in un momento di spensieratezza.

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