Chiuso per lavori il collegamento Somma-Arsago. Code e proteste

ARSAGO SEPRIO – Ingorghi, sensi unici che non vengono rispettati, tensioni fra gli automobilisti che si trovano a passare molto tempo in coda per pochi metri di strada. Via Marconi, il principale collegamento fra Somma Lombardo e Arsago Seprio, è chiusa soltanto da ieri, 15 maggio. Ma è già il caos. Sui social fioccano foto di macchine in contromano. Ma anche lamentele e richieste di chiarimenti sulla viabilità. Colpa dei lavori in corso per sistemare le fognatura, spiega il sindaco arsaghese Fabio Montagnoli mentre prova a «sciogliere i dubbi» dei cittadini.

Caos sulla viabilità

A causa dei lavori legati alle fognature, la strada resterà chiusa fino al 23 giugno (o comunque fino alla fine dei lavori). Lo riporta l’ordinanza firmata dal responsabile dell’area Polizia Locale, sul sito del Comune. In sintesi, è previsto il divieto di transito e di sosta lungo via Marconi, con ricadute sulla viabilità. Il traffico proveniente da Somma e diretto ad Arsago sarà indirizzato lungo il Sempione in direzione di Gallarate, passando per il sottopasso di Casorate. Lo stesso percorso vale anche in direzione opposta.
Non solo: da Somma ad Arsago è possibile anche utilizzare la strada più breve, ovvero via Monte Rosa-San Michele dietro il santuario della Madonna della Ghianda. Indicato come senso unico. Ed è questo uno dei motivi per cui è scoppiato il caos, nonostante i cartelli. La via è stata presa d’assalto, con foto di macchine contromano accompagnate da una serie di lamentele. C’è chi commenta semplicemente: «Un disastro». O chi dice che «sta diventando un delirio». Qualcuno prova a chiedere più controlli, altri suggeriscono l’installazione di un semaforo.

Le spiegazioni

A dare spiegazioni è direttamente il primo cittadino arsaghese. Che è intervenuto prima per fare chiarezza sui lavori in corso, che sono «improrogabili in una zona del paese priva di rete fognaria, da sempre. Sono urgenti per parecchi nostri concittadini residenti nella via interessata: da mesi sono allagati e spendono 400 euro la settimana per poter contenere il problema». Opere in carico ad Alfa, che «non gravano sulle nostre casse». Poi il nodo viabilità: «Purtroppo non ci sono alternative, perché lo scavo sarà nel centro della strada e con profondità di circa 3 metri. Che non garantisce la sicurezza sul transito adiacente gli scavi». L’unico disagio legato al trasporto pubblico, aggiunge, riguarda la ditta “Beltramini e Gianoli”, che «per convenienza e comodità vorrebbe eliminare le fermate in paese: già oggi però ha ricevuto ordini da Tpl che si è attivato per obbligare il servizio». Nel caso, sarà direttamente l’azienda «ad avvisare gli utenti del ripristino del servizio sospeso a pena di sanzioni ed eventuali rimborsi». E conclude: «Sono consapevole del disagio. Ma, purtroppo, oltre ad avere le risorse, per fare le opere è importante capire la tipologia dei lavori e delle soluzioni. Leggo che qualcuno avrebbe delle nuove soluzioni. Le attendo con ansia visto che nessuno è perfetto e ha sempre da imparare. I cartelli di divieto di accesso e di transito non sono di libera interpretazione, i trasgressori ne sono pienamente responsabili».

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