ARSAGO SEPRIO – Scavare ad Arsago significa inevitabilmente fare i conti con il passato. Una regola che non ha fatto eccezione nel cantiere in corso per la realizzazione della fognatura di via Sanzio. L’altra mattina, mentre le ruspe erano all’opera, è venuto alla luce il selciato di una strada romana.
In azione gli archeologi
O almeno così si pensa. Ci vorrà ancora almeno una settimana per attendere l’esito della Soprintendenza che sta esaminando i resti del passato affiorati duemila anni dopo. L’intervento degli archeologi non dovrebbe comunque causare ritardi al cantiere. Lo rende noto il sindaco Fabio Montagnoli, che dice: «Arsago è storia, Arsago è arte».
I precedenti
L’ultimo scavo, in ordine cronologico, risale a febbraio 2013, quando venne ritrovato un muraglione medievale lungo diciotto metri durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio pubblico in viale Vanoni. Nell’ottobre del 2007 in via Cattaneo fu trovata invece una vasca romana del quarto secolo avanti Cristo perfettamente conservata. Il primo ritrovamento – e anche il più importante – è datato 1972 ed è la necropoli longobarda affiorata durante la realizzazione della nuova ala dell’edificio scolastico che portò all’istituzione del museo. Nel mezzo, tantissime altre sorprese, tra cui le tre sepolture del primo secolo dopo Cristo in località Sant’Ambrogio nel 2006, la necropoli di via Beltrami nel ’76 o i tanti piccoli ritrovamenti d’età romana degli anni ’90. Ogni volta, immancabile, è stata la presenza dei professionisti e dei tantissimi volontari che animano il Civico museo archeologico.
Arriva la fogna per mille arsaghesi. Un quarto del paese ancora ne era sprovvisto