Non si possono leggere, ma parlano: l’arte di Marica Casagrande trasforma i libri

arte marica casagrande libri 01

AZZATE – «Non si possono leggere, ma parlano» i libri di Marica Casagrande, artista che li ricicla trasformandoli in oggetti. Nel weekend di domenica 18 ottobre sono stati protagonisti della mostra “Libri In-Utili” alla Galleria Boragno di Busto Arsizio: «Ne sono stati esposti, per la prima volta, ben cinquantasette. È stato un successo inaspettato, non mi ero resa conto che si tratta di creazioni che nessuno aveva mai fatto prima».

arte marica casagrande libri 02

“La morte della cultura”

«Non avevo mai mostrato i miei lavori, i consensi raccolti hanno superato ogni aspettativa possibile», ha commentato Casagrande, bibliotecaria e responsabile per la Cultura ad Azzate. «Dalla gente ho avuto una risposta incredibile, l’affluenza è stata costante; i visitatori continuavano a fermarmi per raccontare le loro emozioni e come interpretavano ciò che era esposto».
L’idea è nata circa venti anni fa: «Quando mio figlio era piccolo coloravamo insieme i libri da buttare. A volte, oltre a dipingerli, evidenziando alcune parole o lasciando dei messaggi; all’inizio li portavo in biblioteca per farli vedere, regalandoli a chi piacessero. Nel 2003, quando è un po’ cominciata la crisi dell’editoria, mi è venuta l’idea di infilare un coltello in un libro intitolandolo “La morte della cultura”: da allora ho iniziato a conservarli».

arte marica casagrande libri 05

Ispirazione e ironia

«Uso anche acrilici e smalti ma soprattutto riempio le pagine di strati e strati di tempera, oppure le apro e incollo qualche elemento», ha spiegato l’artista riguardo alle tecniche usate. «Di solito l’ispirazione arriva da un oggetto che attira la mia attenzione. Per esempio l’estate scorsa, mentre stavo camminando nella campagna siciliana, ho trovato per terra l’osso di una mucca, che ho raccolto. Una volta portato a casa, è diventato “L’ossatura di un libro”».
Viene svolto un lavoro di ricerca sulle parole e sul materiale ma il processo creativo ha sempre origine in modo casuale: «Il bello è anche l’ironia: per esempio, un bloc-notes aperto, con sopra un punto di domanda, si è trasformato ne “Il blocco dello scrittore”. Su un libro bianco ho invece incollato una mascherina antiCovid, intitolandolo “Il libro contagioso”: può essere inteso anche in modo positivo, come il piacere del leggere».

arte marica casagrande libri 03

Cibo del corpo e della mente

«Nel caso di “Cultura in coltura” ho messo in un volume alcuni fagioli insieme a del cotone idrofilo: li ho fatti crescere, mostrando così la natura che esce dalle pagine. Ho ripetuto il progetto con semi di altre piante come, per esempio, le lenticchie. Non ho mai pensato a usare dei fiori: voglio rappresentare qualcosa che si possa mangiare, come una sorta di cibo del corpo e della mente». Le altre creazioni hanno contemplato l’inserimento di un interruttore della corrente (“Ricaricati con un libro”) e, in un libro carotato, di un caleidoscopio (“Scoprire il mondo attraverso un libro”) che ha visto poi i dischi di carta ricavati diventare “Parole in circolo”. Tra “Una rosa” e “Una pigna di libri” Casagrande sta progettando di mettere in vendita le sue opere: «Allestirò una galleria su Instagram: vediamo cosa succede» .

arte marica casagrande libri 06

Libri In-Utili, in mostra a Busto le pagine d’arte di Marica Casagrande

arte marica casagrande libri – MALPENSA