Autunno in bicicletta sulle Dolomiti

A cavallo fra Alto Adige e Trentino ecco un serie di proposte per chi ama le due ruote

Tramonto sul Catinaccio (foto Val d'Ega Turismo)

Molti non distinguono il Trentino dall’Alto Adige, che immaginano come una sola regione. In realtà il Trentino è provincia autonoma di Trento e l’Alto Adige è provincia autonoma di Bolzano. A loro volta le due province sono autonome l’una dall’altra. Ma al di là delle questioni amministrative, c’è qualcosa che – invece di dividerle – le accomuna. Ed è la bellezza dei paesaggi. C’è un luogo speciale, posto proprio “al confine” tra le due province che diventa un punto di partenza ideale per scoprire una parte dell’Alto Adige (il lago di Carezza in Val D’Ega) e una parte di Trentino (la val di Fassa). Questo luogo è il Passo Carezza, attorniato dai massicci dolomitici del Latemar e del Catinaccio. In autunno, questo territorio è una poesia che si tinge dalle mille sfumature di giallo e di marrone: nella stagione più colorata dell’anno, senza afa e con il cielo terso, andare in bicicletta è davvero un piacere.

Bike Bosch Photo Shooting Val di Fassa 2020

Dal Passo Carezza si può scendere verso il lago più fotografato dell’arco alpino: il lago di Carezza e poi proseguire verso la val d’Ega che riserva per l’autunno parecchi appuntamenti. Dal 23 settembre al 7 ottobre 2023, chi si calerà nella dimensione delle settimane “Natura e Bosco” potrà assecondare la propria inclinazione alla scoperta aggiungendo all’esperienza il gusto delle specialità culinarie ispirate al tema della selvaggina, dei funghi e dei frutti di bosco proposte dai ristoranti di Aldino (uno dei paesi più belli) e del cuore del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Lago di Carezza, Val d’Ega (foto di Helmuth Rier)

Nelle due settimane tra il 23 e il 29 settembre e tra il 30 settembre e il 7 ottobre 2023, il ricco programma dal lunedì al venerdì comprende l’escursione guidata “Sulle tracce della natura notturna” a Collepietra, l’escursione “alla scoperta di bacche selvatiche e frutti di bosco” con Irene Eder a Nova Ponente, l’intrigante “esperienza delle api selvatiche” sul sentiero delle api con visita allo stand didattico delle api in compagnia di Georg Kirchmaier a Collepietra, la “Visita guidata all’orto di permacultura” presso il maso Eisathhof di Nova Ponente, la proiezione in multivisione “Latemar – bellezza selvaggia” con Valentin Pardeller a Nova Levante e l’escursione “Nella foresta verso luoghi di culto e monumenti naturali” con Helga Tschager a Nova Levante. (info: www.eggental.com  ) Gli impianti sono ancora aperti e consentono di salire comodamente in quota (anche con la bicicletta): parecchi sentieri partono alla stazione a monte degli impianti di risalita e il panorama a quella quota è davvero eccezionale.

Per alloggiare suggeriamo proprio il Passo Carezza. Lo Sport Hotel Carezza, dal tocco innovativo e frizzante, ha il vantaggio di essere in cima al passo, direttamente ai piedi del Rosengarten a Carezza Dolomites, tra il re nano Laurino e il gigante Latemar. Con 18 camere, dispone del bar sciatori, sala rossa per la bici, cinema e blue-spa”. Info: www.passocarezza.com

Scoprire la Val d’Ega

Verso il lago di Carezza, sullo sfondo il Latemar

Dal passo Carezza si può anche scendere sull’altro versante, quello dell’imponente Catinaccio, verso il passo Nigra e andare verso la malga Frommer: qui si può prendere la nuova funivia cabrio e arrivare alla frazione di Tires chiamata San Cipriano. Se siete con la bicicletta, parcheggiatela al piano “terra” della funivia e salite al “primo piano” per affacciarvi sulla terrazza a cielo aperto di questo grande impianto che in 8 minuti raggiunge Tires. Si tratta della prima funivia in Italia “formato cabrio” (info: www.dolomitisupersummer.com) che permette di viaggiare con il vento nei capelli, sospesi a mezz’aria. Da San Cipriano, con la bicicletta, si può andare verso Fiè allo Sciliar e tuffarsi nel tiepido lago balneabile.

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Per una merenda panoramica si può salire al rifugio Laurin’s Lounge, ai piedi del Catinaccio: a 2.337 metri di altitudine, davanti ad un panorama infinito ci si può rifocillare in un ambiente dal design innovativo e dal tocco glamour. Anche se siete saliti in bicicletta, vale la pena dare un’occhiata alla stazione a monte della funivia: sembra di entrare in un’astronave.

Dal passo Carezza, si può scendere in Trentino, in Val di Fassa, prendendo la strada forestale ciclabile in discesa che porta direttamente a Moena, dove passa la lunga e strepitosa pista ciclabile di 47 chilometri che collega Canazei (Val di Fassa) a Molina, in Val di Fiemme. Pedalando si ammirano le creste del Catinaccio, del Sassolungo, del Pordoi, dei Monzoni e della Marmolada. Il torrente Avisio accompagna l’itinerario che attraversa paesi, boschi e prati, alternando sentieri naturalistici all’asfalto dei centri abitati, lungo il percorso della celebre Marcialonga. Da Moena, soprannominata “la Fata delle Dolomiti” poiché durante l’alba e il tramonto si possono ammirare suggestivi giochi di luce che tingono di rosa le cime, si può andare fino a Pozza di Fassa per rilassarsi alle QC Terme che si trovano proprio sulla pista ciclabile. Pozza è un rinomato luogo di benessere e relax, famoso per la presenza della sorgente solforosa Aloch, unica in Trentino: quest’acqua termale viene utilizzata per la cura della pelle in molti centri benessere del posto. www.fassa.com

Val d’Ega – Funivia cabrio di Tires